Il Napoli esce sconfitto contro la Juventus per 2 a 1, in una partita dominata. Molti gli episodi chiave di questa partita, ma i partenopei escono a testa alta. Il retropassaggio sconsiderato di Malcuit, le espulsioni di Meret e Pjanic, il rigore sbagliato dimostrano, ancora una volta, che spesso sono gli episodi a determinare l’andamento di una partita.
La prima mezz’ora di gioco è pimpante, accesa ma non ci sono occasioni da gol. Poi il primo degli episodi “incriminati”; retropassaggio errato di Malcuit che costringe Meret ad un fallo da ultimo uomo. Rosso diretto, fuori Milik per Ospina e Napoli in dieci e, come beffa finale, sulla punizione Pjanic fa uno a zero.
Ma il Napoli reagisce e, dopo un minuto dopo, ripartenza fulminante del Napoli con Zielinski che di sinistro batte Szczesny ma la il palo salva la Juventus. I bianconeri gestiscono il vantaggio, numerico e di gol, e al 38′ trovano anche il raddoppio. Angolo di Bernardeschi, Emre Can anticipa Hysaj e batte di nuovo Ospina.
Ancelotti, nonostante il doppio svantaggio, inserisce Meret per Malcuit giocandosi il tutto per tutto. Al 55′ altro episodio chiave: Pjanic blocca con la mano un passaggio di Fabian Ruiz, secondo giallo ed espulsione. Da questo momento in poi c’è un vero e proprio assedio del Napoli che schiaccia la Juventus nella sua area di rigore. Trava anche il gol con Callejon al 60′ su cross di Insigne con quella che è ormai una giocata nota ma sempre terrificante per gli avversari.
Allegri si copre con De Sciglio per Cancelo e poi Bentacur per Mandzukic mentre Ancelotti sostituisce Callejon con Ounas. E all’84’ la grande occasione. Rocchi concede un rigore, dopo un controllo VAR, per un fallo di mano di Alex Sandro. Sul dischetto si presenta Insigne che colpisce bene la sfera ma colpisce anche il palo. L’ultimo cambio è Dybala per Bernardeschi, ma la partita diventa nervosa e in pochi minuto, quattro, vengono ammoniti Koulibaly, Allan, Bentacur e Dybala. Ma la partita finisce praticamente qui, il pressing finale del Napoli schiaccia la Juventus ma tiri in porta non c’è n’è sono.
Finisce così, con il rimpianto per il rigore sbagliato, con un’ottima prestazione che lascia ben sperare per la partita di Giovedì contro il Salisburgo e, vista la spinta che il San Paolo ha dato dall’espulsione di Pjanic, forse anche si un pace fra dirigenza e tifoseria