Ansia, minuti interminabili, notte di coppe e di campioni e quel tabù Stirpe, sfatato al 103°. L’esplosione di gioia dei tifosi è arrivata
Quello che sto per raccontarvi, è una storia che ha dell’incredibile, perché 2 giorni fa al Benito Stirpe, è sembrato di assistere ad una finale di Coppa in cui in caso di parità si andava ai supplementari.
E’ il minuto 13‘ quando Andrea Pinamonti ha sbloccato la partita, con un tocco di sinistro da distanza ravvicinata grazie all’assist di Valzania. Al 17′, è stata la volta di Ciano, che con una punizione ha sfiorato la rete . Successivamente Barillà ha beffato Sportiello portando in pareggio il Parma. Al 46′ girata al volo di Pinamonti , peccato per la traversa. Un minuto dopo, Valzania già autore dell’assist, ha riportato i suoi in vantaggio con una bellissima rete. Al 57′ fallo di Sammarco in area di rigore, calcio di rigore battuto da Ceravolo ed è 2-2.
Nonostante 4 minuti di recupero,il match è finito dopo il “1° tempo supplementare”. Non perché sia stata una partita di Champions, ma perché dopo un fallo su Paganini, la VAR ha tentennato 15 minuti per decidere se dare o meno il calcio di rigore. Questo perché quando si tratta del Frosinone, le azioni vengono controllate più e più volte prima di prendere una decisione.
La partita sembrava non finire più,in campo e sugli spalti la tensione era alta, sui volti dei giocatori era possibile notare un velo di nervosismo. Paganini che solitamente ” non ripete”, l’ha fatto, ripetendo: c’è il rigore, c’è il rigore. Dalla Nord intanto, l’adrenalina era in aumento, il calcio di rigore avrebbe significato la prima vittoria casalinga. Per moderare la tensione, è partito un coro improvvisato: ” ce lo dite o no, ce lo dite o no, finiamo a mezzanotte”. Dopo i minuti interminabili, il verdetto è arrivato, calcio di rigore per i canarini. Capitan Ciofani si è preso la responsabilità di calciarlo, non poteva sbagliare, la speranza di continuare a sognare una probabile salvezza,era nelle sue mani.
Fischio di Manganiello, dagli spalti silenzio totale, dopo il tiro di Ciofani e la rete gonfiata, un immenso boato si è innalzato al Benito,la partita è finita 3-2 per i ciociari.
Dopo 30 giornate, la “maledizione dello Stirpe” è giunta al termine. Da quel 16-6-18, il popolo ciociaro non usciva dallo stadio con il sorriso, ma “in una fredda notte, di un grigio mercoledì piovoso, il sole è tornato a splendere sui volti di ogni tifoso”.
Ciò che il calcio insegna, è che chi ama davvero la propria squadra, continuerà a sostenerla SEMPRE, sia nel bene sia nel male e che nonostante tutto, non smetterà MAI di credere in essa.
Fonte immagine in evidenza: Pagina Facebook Frosinone Calcio
Annalisa Sementilli