Dopo la debacle di ieri sera con l‘Atalanta a Cagliari soffia vento di esonero.
Sebbene il Presidente Giulini sia restio al cambio come filosofia, le prestazioni opache dei rossoblù destano preoccupazione, soprattutto dopo quello successo ieri sera alla fine della gara con i ragazzi di Gasperini.
ULTRAS
I ragazzi della Curva Nord, il tifo più caldo, ha obbligato i giocatori ad andare sotto la curva, anche l’allenatore, a sentire ciò che avevano da dire; i testimoni parlano di proteste non pacate, richieste di orgoglio, di onorare la maglia.
E giusto dopo si verificava che il Tecnico Trentino Rolando Maran arrivava molto in ritardo rispetto al solito in sala stampa e dai giornalisti in mixed zone; si era addirittura ipotizzato un esonero a caldo, ma era difficile conoscendo Giulini.
DE ZERBI
La verità è che la Società del Cagliari avrebbe voluto Roberto De Zerbi sulla panchina, ma avendo dato la parola al Sassuolo si era ripiegato sull’ex Chievo Rolando Maran.
E qui nascono le polemiche a priori; De Zerbi opta per un gioco spumeggiante, cosa che non predilige Maran. Da qui lo sconcerto all’annuncio di Maran al Cagliari.
MARAN in sala stampa
“Un allenatore è sempre in discussione e io sono ogni giorno in discussione, non credo che la nostra situazione sia così grave, ero sicuramente molto più preoccupato dopo Sassuolo.
La prestazione di oggi mi conforta, abbiamo tenuto testa a una squadra che ha fatto tre gol a tante squadra, Juve compresa. Inoltre abbiamo avuto due infortuni, uno dei quali ci ha costretto a giocare in 10 per un quarto d’ora.
Il colloquio con la curva?
Ci sono sempre stati vicini e oggi hanno dimostrato scontentezza, oggi non credo che ci sia molto da recriminare, sicuramente la rabbia è dovuta alle prestazioni scorse.
Abbiamo deciso di giocare in questo modo, loro il primo tiro in porta lo hanno fatto al quinto del secondo tempo, non gli abbiamo lasciato spazio.
Con Gasperini non ci sono stati problemi sul finale di gara, sono stati d’animo naturali dopo un finale del genere. Mi sarei arrabbiato con chiunque.
In questo mercato avevamo inserito un attaccante in più, purtroppo oggi ne abbiamo perso due e abbiamo anche Cerri fuori.
Purtroppo gli infortuni non si possono prevedere, purtroppo adesso ne abbiamo tre fuori.
Thereau aveva un problema muscolare e per questo avevo deciso di ridurgli il minutaggio, però ha sentito questo fastidio ed è dovuto uscire.
Peccato, perchè avevamo ancora la forza per cercare il pareggio.
L’Atalanta è brava ad andare a uomo su tutti quanti ma oggi secondo me si sono visti i presupposti giusti, ho visto una squadra che sa cosa fare e così potrà migliorare tutto il resto”.
Il Cagliari ci ha messo il cuore, ma gli episodi non hanno premiato gli sforzi della squadra. Si sono visti molti progressi rispetto a Reggio Emilia.
Oggi non avremmo meritato di perdere contro una grande Atalanta.
La squadra ci ha messo cuore, impegno, ha dato tutto quello che aveva, purtroppo in questo momento i risultati non sono favorevoli.
Gli infortuni e gli episodi contrari non ci danno una mano”.
“Dopo aver preso il gol, abbiamo subito sfiorato il pareggio con Pavoletti e Faragò.
Abbiamo perso per infortunio due giocatori, siamo rimasti undici contro dieci e abbiamo colpito una traversa.
Siamo riusciti a contenere una squadra che sta schiacciando le avversarie, dando tre gol a tutti.
Con questo atteggiamento guardiamo avanti con fiducia.
Dopo la partita di oggi resto molto fiducioso. La classifica non è certo drammatica, altre volte forse avevamo lasciato qualcosa, ma stasera abbiamo poco da rimproverarci”.
“Non siamo fortunati.
Abbiamo perso Birsa all’inizio in una situazione di gioco inusuale, poi Thereau ha sentito un fastidio al flessore e a quel punto non avevo più cambi.
Rimanere in inferiorità numerica ha condizionato il finale, la squadra aveva ancora testa e gambe per cercare il pareggio; infatti abbiamo preso una traversa con Deiola”.
Dichiarazioni classiche di circostanza; certo, sentire che “la prestazione di oggi mi conforta” è sconcertante.
Cosa avrebbe confortato l’allenatore del Cagliari?
Di confortante non c’è stato niente, assoluamete nulla, ma ognuno vede le cose a suo modo e il Signore di Trento deve salvare la faccia, la diplomazia a volte è tutto, in certe circostanze.
LE DICHIARAZIONI
Come concetto generale sono contro le interviste, prima, dopo, durante le partite. Ognuno tira acqua, se vogliamo giustamente, al suo mulino.
Come può Maran dire che è stato un disastro?
Hai perso “solo” 1 a 0, non 6-2, quindi non è tutto perduto.
Ma adesso c’è il Milan domenica sera a San Siro in posticipo, poi il Parma a Cagliari e la Sampdoria di Sau a Genova.
Speriamo di trovare pace almeno con gli infortuni.
Cyril Théréau, il numero 77, stiramento al flessore.
Valter Birsa, frattura composta del radio e dell’ulna dell’avambraccio sinistro.
LA PIAZZA
Chiede la testa dell’allenatore, Roberto Donadoni è amato da sempre, è stato un Signore nella situazione calda che lo vide protagonista con l’ex Presidente Cellino ora a Brescia; squadra lombarda che, essendo prima in classifica in serie B, sta destando illusione e amarcord nei tifosi rossoblù, dove nei Social si inneggia al ex patron, di tornare e via discorrendo, che il Presidente attuale è poco “caldo” come Cellino; insomma, quando le cose vanno male si sente di tutto e il contrario di tutto.
Poi abbiamo anche un altro amante del bel gioco, Francesco Guidolin, attualmente commentatore per una tv a pagamento.
