Milan, le parole di Gattuso: “Non sono un traghettatore”


Ecco le prime parole del neo tecnico del Milan Gennaro Gattuso

Nella conferenza stampa di presentazione, terminata pochi minuti fa, dopo aver svolto il primo allenamento (tolto il giorno di riposo), la prima cosa che si nota nel nuovo allenatore rossonero è che a differenza di Montella, Gennaro Gattuso non dire mai. Arrivato con la sua tipica faccia arrabbiata da mediano dal tacchetto duro, ha risposto a tutte le critiche inerenti alla sua “poca esperienza”, fissando già da subito tre punti fondamentali del suo nuovo Milan: palla, tempo e spazio. Questi sono i punti principali su cui Gennaro Gattuso vuole lavorare per rialzare il Milan e riportarlo dove merita.

In seguito ora, le sue risposte alla domande dei giornalisti:

Sulle sue sensazioni:
“E’ sicuramente un giorno importante, come lo fu anche il primo giorno che arrivai qui da giocatore. Ormai non leggo più, la stampa mi fa ridere. Perché quando ad un giovane gli si da un’opportunità importante, si dice “eh ma non ha esperienza”. Io ho girato molto prima di venire qua, c’ho 100 e passa partite. Ho studiato, il patentino a Coverciano non me l’hanno mica regalato. E’ riduttivo dire che Gattuso è solo corsa, cuore e grinta”.

Sulla primavera:
“La Primavera mi ha dato molto. Loro dicono che io lavoro molto sul gruppo, sull’intensità mentale e sulla determinazione, ma se non si preparano anche le partite non si va da nessuna parte”.

Sulla squadra:
“Questi ragazzi hanno molta qualità, è una rosa che può dare molto e che deve dare molto. Bisogna essere compatti”.

Sul momento:
“Non guardo la classifica. Bisogna lavorare partita per partita, come se ad aspettarci a bordo campo ci fosse sempre una Coppa dei Campioni”.

Sul modulo:
“Tre a difesa e quattro a centrocampo sicuro, davanti bisogna vedere se usare due mezze punti, tridente o due punte. Ma anche il 4-3-3”.

Sul presidente:
“Ho sentito Berlusconi, ma non Yonghong Li. Io non parlo inglese e lui non penso che parli il calabrese, quindi appena troviamo modo e tempo scambieremo due parole”.

Sul mal di gol:
“La mia storia dice che non ho preso tanti gol, ma ne ho fatti pure pochi. Ci lavoreremo. Anche se il problema non è questo, è generale”.

Su Andrè Silva:
“E’ un giocatore di altissima qualità, che se lo vendo domani mattina già se lo sono comprati. Ha fatto bene in Europa, ha fatto meno bene in campionato, ma bisogna metterlo in condizione. Difficilmente gli vedo fare un 1-2 oppure una spizzata per il compagno. Ha altissime doti ma spesso le mette in vista solo in azioni individuali”.

Sui predecessori promossi dalla Primavera:
“Abbiamo 10 (Seedorf), 9 (Inzaghi) e 8. Speriamo di fermarci qui. Ho sentito che sono arrivato nel momento più facile, ma nessuna partita è semplice in Serie A”.

Su Bonucci:
“Non ho parlato solo con lui, ho parlato con tutta la squadra. Non aspettatevi nessuno stravolgimento, Bonucci è e resterà il capitano”.

Su Cutrone:
“Io valuto molto quello che vedo in settimana. Cutrone ad esempio non si ferma mai, sembra un tarantolato. Abbiamo bisogno proprio di questo atteggiamento in un momento come questo”.

Sulle curiosità su chi allenare:
“Sono incuriosito da Suso, voglio vedere se può giocare solo a destra come si dice”.

Sull’etichetta da traghettatore:
“Mi suona strano. Mancano ancora 72 punti a disposizione, l’avrei capito se fossero mancate solo 4 partite. So di non piacere a tutti, ma so anche quali sono le mie possibilità e le mie doti”.

Sulle formazioni cambiate:
“Ripeto, valuto durante la settimana. Ma sicuramente si sono alcuni giocatori fondamentali per la squadra”.

Sul consiglio degli allenatori:
“Da Sacchi a Capello, quasi tutti mi hanno detto “Picchia duro” “.

Sull’allenamento duro:
“Dipende duro cosa intendete. Oggi abbiamo fatto il recupero perché no erano nemmeno 48h dalla partita, domani doppia seduta muscolare e mercoledì studieremo gli avversari. Gli ho detto di non impressionarsi se mi scappa qualche parola di troppo e di non essere permalosi”.

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