Nainggolan e Handanovic portano l’Inter in Champions al termine di un match soffertissimo


Tranqullità non fa rima con Inter. I nerazzurri hanno conquistato l’accesso alla Champions League grazie al goal di Nainggolan che batte un Empoli mai domo.

 

Spalletti sceglie il 4-2-3-1 schierando la miglior formazione possibile; Andreazzoli risponde con un 3-5-2. Buon primo tempo dell’Inter che però ha il non trascurabile demerito di fallire tante occasioni, complice un ottimo Dragowski. I toscani lasciano ai padroni di casa il pallino del gioco. Il portiere dell’Empoli respinge in tuffo un bel sinistro a mezza altezza di Perisic. Insistono i nerazzurri che sfiorano il goal con un colpo di testa di De Vrij parato miracolosamente dal portiere dei toscani. Poco dopo la mezzora si fanno vedere anche gli ospiti con Caputo che non riesce a scavalcare Handanovic con un pallonetto; bella la parata del portiere sloveno. A due minuti dall’intervallo tentativo di collo esterno sinistro di Asamoah che sembra diretto sotto l’incrocio dei pali viene deviato in corner da Dragowski; si va riposo sullo 0-0. 

 

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Nella ripresa Spalletti sostituisce Asamoah con Keita Baldé spostando Perisic nel ruolo di terzino sinistro. La mossa del tecnico di Certaldo premia: il senegalese, infatti, al 50′ riceve palla da Politano, dribbla un avversario e fa partire un destro chirurgico che termina a fil di palo. Inter in vantaggio, boato incredibile di San Siro, esplode la gioia di Keita che si toglie anche la maglia nell’esultanza. Undici minuti dopo Icardi anticipa Dragowski che lo atterra in area generando il calcio di rigore: dal dischetto lo stesso Dragowski para il penalty. I toscani prendono coraggio e si gettano in avanti alla ricerca del pareggio. La grande chance capita sui piedi di Farias che non riesce a dribblare uno strepitoso Handanovic che gli sradica il pallone in uscita bassa. Al 73′ Perisic si fa male dopo un intervento difensivo in scivolata ed è costretto ad uscire, entra Dalbert. Proprio da un errore del terzino brasiliano nasce il pareggio dell’Empoli solo 3 minuti dopo: Di Lorenzo approfitta della leggerezza di Dalbert e si invola sulla fascia, serve Uçan che crossa per Traore, per il centrocampista è un gioco da ragazzi infilare a porta vuota. Dopo il goal dell’1-1 la gara perde ogni senso logico, le squadre si allungano e saltano tutti gli schemi. All’82’ Vecino compie una delle sue incursioni velenose creandosi lo spazio per calciare, il suo destro finisce sul palo e poi sul destro di Nainggolan che appoggia in rete con grande freddezza. La gara è tutt’altro che finita, l’Inter non ha la serenità mentale per gestire la palla ed il risultato e gli avversari sfiorano il pareggio più volte. All’89’ Traore crossa per Farias che viene anticipato da D’Ambrosio che manda sulla traversa rischiando un clamoroso autogoal; tutto lo stadio trema, alcuni tifosi non vogliono guardare. Nei minuti di recupero succede di tutto: Handanovic salva il risultato ancora una volta e Brozovic segna il goal del 3-1 che però viene annullato col V.A.R. per un fallo inutile di Keita su Dragowski a palla lontana. Nonostante la conseguente espulsione di Keita, l’Empoli non riesce a pareggiare e dopo 7 minuti di recupero la gara finisce 2-1. L’Inter è in Champions League e l’Empoli è retrocesso in serie B.

 

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È stata una partita incredibile che può essere definita tranquillamente la sintesi dell’interismo.

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