Napoli da impazzire, vittoria sulla sirena
Napoli batte Lazio allo Stadio Olimpico di Roma all’ultimo tuffo. Gli azzurri si prendono tre punti pesanti in questa a lotta al titolo bellissima. Di Gianfranco Piccirillo
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La gara dell’Olimpico certifica la fine di un problema di condizione atletica, vista soprattutto con Cagliari e Barcellona di una squadra, che anche nel primo tempo di stasera riesce con fatica a contenere la Lazio dell’ex condottiero Sarri. Non solo il tecnico dei laziali dimostra di essere più offensivista di Spalletti, creando più azioni pericolose, ma anche Immobile nel primo tempo vince il duello a distanza con Osimhen, andando un paio di volte vicino al gol, mentre l’attaccante nigeriano conclude con difficoltà perché contenuto bene dai difensori e troppo spesso soggetto a scontri di gioco anche per la sua stessa irruenza. Anche Luis Alberto sfiora il gol nell’occasione più importante con Ospina pronto a respingere, in un primo tempo, che però vede paradossalmente più impegnato Strakosha, anche se la sua squadra gioca meglio del Napoli. Infatti il portiere, che l’anno prossimo potrebbe vestire la maglia del Napoli dopo aver bloccato un tiro di Osimhen e respinto uno di Politano, compie un grande intervento su conclusione velenosa di Zielinski, costretto a fare da pendolo tra il centrocampo e la trequarti in un modulo più elastico, che spesso assume le sembianze di un 4 3 3.
Zaccagni dimostra di essere in questo momento importante come Insigne nell’economia della sua squadra e così Spalletti per cercare di correre ai ripari, rispetto ad un dominio della squadra di Sarri a centrocampo inserisce dopo pochi minuti della ripresa Elmas, proprio al posto di Zielinski, facendo cambiare il volto della gara, ma anche Ruiz e Demme, che hanno deluso nel primo tempo, come del resto pure giovedì contro il Barcellona nel disastroso ritorno di Europa League, traggono beneficio dall’ingresso del macedone e giocano meglio. La difesa del Napoli fortunatamente si esprime in modo convincente e riesce a cavarsela nelle giocate offensive della Lazio, che anche nella ripresa conserva fino ad un certo punto la supremazia territoriale. Ma piano piano Ruiz prende a giocare sempre meglio e dopo aver provato a segnare con un tiro da fuori dei suoi, la prima impresa la compie il capitano Lorenzo Insigne, a volte criticato eccessivamente dai tifosi, che finalmente torna a segnare su azione con un bellissimo tiro da fuori, molto forte e preciso, un gol da vero numero dieci. Il Napoli reclama pure un rigore per un tocco di mano di Felipe in area, ma il var è lesto ad intervenire solo per annullare la doppietta allo stesso Lorenzinho da Frattamaggiore, che aveva messo in rete il raddoppio a pochi metri da Strakosha dopo la sua respinta su Osimhen. La gara a questo punto si innervosisce, ma il Napoli è bravo a trovare lo spirito giusto e finalmente anche un possesso palla importante, pur commettendo ancora qualche errore banale in fase di impostazione con i suoi centrocampisti, dimostra di essere sulla strada del riscatto. Politano impegna severamente Strakosha e nella fase finale Spalletti fa entrare il ritrovato Lobotka e Ounas al posto di Demme e proprio dell’ex esterno dell’Inter, ma anche Ospina deve compiere un intervento importante sull’ex calciatore della Roma, Pedro, poco prima che Sarri proceda ai suoi cambi per cercare di rimediare almeno il pareggio contro la sua ex squadra.
A furia di provarci Pedro alla fine riesce a trovare la conclusione vincente con un gran tiro al volo da fuori area e a battere Ospina, apparso però questa volta non irreprensibile dopo che il portiere colombiano si era disimpegnato benissimo in precedenza. Nel lungo recupero il Napoli prima spreca la palla del nuovo vantaggio con Osimhen che in piena area, non riesce neppure a centrare la porta, ma poi nell’ultima azione, la più bella della partita, Insigne e Ruiz confezionano la giocata, splendida, che tiene in vita il Napoli per la lotta scudetto, sempre più Interessante perché aperta a tante squadre. Lo spagnolo riscatta un brutto primo tempo con una conclusione spettacolare a giro, quasi una stella filante, che da sola ripaga i tifosi delle amarezze subite con Cagliari e Barcellona, rendendo la notte dolce come il miele, grazie a questa prodezza del giovane campione spagnolo, che vale la vittoria in trasferta contro l’ex allenatore, che più di tutti, nella gestione Delaurentiis, aveva dato l’illusione di poter tornare a vincere il tricolore dopo i fasti dell’era Maradona. La splendida ripresa cancella dunque il pessimo primo tempo, rinfrancando i tifosi in vista della super sfida di domenica prossima allo stadio Maradona contro il Milan, agganciato adesso in testa, ma senza dimenticare sia l’Inter, che deve ancora recuperare la gara con il Bologna, che la rediviva Juventus dello scatenato neo capocannoniere Vlahovic.