Napoli-Hellas Verona 1-1, il giorno dopo


Napoli-Hellas Verona 1-1, il giorno dopo

Napoli- Hellas Verona 1-1, la squadra di Tudor esce dallo Stadio Maradona con un prezioso punto da portare a casa. Un pizzico di sfortuna per gli azzurri

Napoli-Dopo le ultime gare del Verona di Tudor, che ha completamente trasformato la squadra scaligera, era lecito temere questa sfida, che infatti si è rivelata complicata e spinosa. Un elemento ulteriore di cose malvagie è la maglia di tributo a Maradona, che è un’idea imprenditoriale del presidente, ma che non merita l’oscar della grande bellezza di sorrentiniana memoria, sia per la mancanza di accordi con la famiglia di Dieguito, che per il disegno non molto apprezzabile. Un aspetto positivo invece è il ritorno di parte della tifoseria organizzata in curva A, a seguire la squadra che vede Osimhen, Insigne e Ruiz di nuovo in campo. Ma il Napoli, senza lo squalificato Koulibaly in difesa, stasera è poco preciso nei passaggi, al cospetto di un Verona tignoso, che prima impegna severamente Ospina con Caprari e poi segna con Simeone, abile da vero rapinatore d’area a sfruttare una bella azione in area di Barak, che ancora una volta dimostra di essere un calciatore di qualità. Insomma, anche se Jesus e Rrhamani si impegnano tanto, la mancanza di Koulibaly si sente, eccome. Fortunatamente il pareggio del Napoli arriva subito, al 18’ con Di Lorenzo, che sfrutta l’assist di Fabian Ruiz e batte Montipò da distanza ravvicinata nel cuore dell’area di rigore.

Il Verona però continua ad essere pericoloso e Rrhamani si immola per evitare il raddoppio di Balak. La squadra di Spalletti cerca di ritrovare la verve di Osimhen, che tira a giro sul secondo palo dal cuore dell’area di rigore e colpisce il palo esterno alla destra di Montipò. Insigne pure chiama il portiere, ex del Benevento ad un grande intervento, dopo aver sfiorato la porta con un’altra conclusione spettacolare, ma era in fuorigioco e lo impegna ancora ad inizio ripresa su punizione. L’arbitraggio lascia qualche perplessità sulle diverse interpretazioni dei falli in particolare su Rui ed Osimhen, ma sostanzialmente non incide su una gara, che resta difficile per la caparbietà dei giocatori del Verona a marcare gli esterni offensivi del Napoli e a lottare strenuamente a centrocampo anche al cospetto di Anguissa e Ruiz, apparsi comunque in tono minore. Nella ripresa entrano Lozano ed Elmas per Politano e Zielinski, che hanno fatto poco perché hanno risentito fisicamente della trasferta di Varsavia. Meglio hanno giocato Osimhen ed Insigne, ma non sono apparsi nelle condizioni migliori dopo i problemi muscolari, che hanno riguardato anche Ruiz, mentre gli esterni bassi Mario Rui e Di Lorenzo sono stati ancora una volta determinati ed efficaci nelle due fasi, cercando soprattutto di favorire le giocate offensive degli attaccanti azzurri. La supremazia territoriale di un Napoli costantemente in attacco nella ripresa non produce però occasioni realmente pericolose e anzi è Ospina a compiere una parata su Barak non semplice in una buona ripartenza del Verona, che nel finale si affida a Lasagna, subentrato al cannoniere Simeone, grande protagonista di questo girone d’andata nella classifica marcatori.

Negli ultimi minuti il Napoli aumenta la pressione, ma la gara è bloccata per la grande determinazione nelle marcature ad uomo degli scaligeri. Solo una magia di un folletto avrebbe potuto sbloccare l’inerzia della gara, ma Spalletti concede al belga solo pochissimi minuti nel finale assieme all’altro funambolo Ounas al posto di Ruiz ed Insigne. Il Verona cerca di difendersi in tutti i modi, anche ricorrendo ai falli e restando in dieci per l’espulsione di Bessa ad un minuto dal recupero. Nei minuti a sua disposizione, troppo pochi a mio avviso, Mertens tenta la magia su punizione, ma coglie il palo e neanche la successiva espulsione di Kalinic e l’ingresso di Petagna per Osimhen nel recupero consentono al Napoli di battere la bestia nera Verona, che ottiene un altro 1-1 dopo quello chiacchieratissimo dell’ultima giornata dello scorso campionato, che costò la zona Champions. Il pari del Milan nel derby serale consente comunque al Napoli di rimanere in testa, ma in ogni caso è evidente che, anche questa volta si è persa una grande occasione, per essere davvero protagonisti nel calcio italiano. Sportivamente vanno riconosciuti i meriti del Verona, che ha saputo affrontare il Napoli, chiudendo gli spazi e rendendolo praticamente inoffensivo ad esclusione dei legni di Osimhen e Mertens e del gol di Di Lorenzo, sul quale c’è stata però l’incertezza del pur bravo Montipo’. Dopo la sosta per la nazionale sarà interessante verificare la reazione del Napoli a questo passo falso, nella trasferta piena di fascino di San Siro contro i campioni d’Italia dell’Inter.

Di Gianfranco Piccirillo

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