Napoli-Roma 4-0: Il Punto di Gianfranco Piccirillo Presidente dell’Associazione Stabiamore che commenta la bella vittoria azzurra ai danni della Roma
Napoli-Roma 4-0: Nella commemorazione di Maradona nel suo tempio non poteva mancare il gol di Insigne con una punizione in suo stile e con sentita dedica. Napoli lo sta piangendo da mercoledì, ma anche Frattamaggiore e Castellammare stanno versando fiumi di lacrime e Lorenzinho e il portiere della Roma sono stati i grandi protagonisti di questa partita che da derby del sole si è trasformato nel corso degli anni in una partita a forte rischio per l’ordine pubblico per la morte di Ciro Esposito e altri episodi spiacevoli tra le due tifoserie. Maradona nei suoi primi anni a Napoli ha avuto modo di vedere la bellezza del tifo di questo derby del sud e l’omaggio di Bruno Conti stamattina a Dieguito nel cuore di Napoli potrebbe contribuire finalmente a stemperare la rivalità e magari tornare negli anni futuri ad una rinnovata amicizia. Dopo la splendida punizione del talentuoso frattese il pipelet stabiese ha modo di dimostrare il suo valore, negando nel primo tempo a Mertens la gioia della dedica del gol al mito Pibe de oro, che anche lui ha omaggiato, dopo averlo superato nella storica classifica delle reti con la maglia del Napoli. Una maglia stasera appositamente argentina nel nome di Dieguito, che ha esaltato anche le doti balistiche di Ruiz che nella ripresa trova il raddoppio dopo che il Napoli ha regalato un quarto d’ora di spettacolo con le prestazioni superbe di Lozano, Zielinski e persino dell’ex romanista Mario Rui.
L’infortunio di Mancini dopo le altre assenze in difesa alla mezzora del primo tempo non possono essere che una parte importante della spiegazione di una Roma stranamente dimessa, che solo negli ultimi minuti della ripresa trova la forza di attaccare, ma Gattuso questa volta non si fa trovare impreparato sui cambi e sostituisce opportunamente Lozano con Politano e poi Zielinski con Elmas, neutralizzando bene l’assenza per squalifica ed infortunio dell’asse di colore Bakayoko Osimhen. E prima di uscire dal campo assieme a Demme, che si chiama Diego per volontà del padre tifosissimo del Napoli per l’ingresso di Lobotka e Petagna, il folletto belga supera finalmente Mirante, realizzando il gol numero 129 anche lui nel nome di Diego seppure su una banale ribattuta, mentre è proprio il tifoso romanista Politano a segnare un gol maradoniano con uno slalom di un paio di giocatori dopo un rimpallo favorevole. Il punteggio, nonostante le parate di Mirante, è giusto e pesante per la Roma, che chiede all’arbitro di non far effettuare recupero per evitare di subire una clamorosa manita e così il tributo a Maradona è servito, ma sempre con grande tristezza e mestizia per lo stadio vuoto, ma soprattutto per la consapevolezza della sua assenza, almeno su questa terra perché dovrebbe essere in viaggio per l’Olimpo dei Cieli.