Il Napoli approfitta del pareggio dell’Atalanta (che si recuperare un doppio vantaggio dall’Udinese) per espugnare il Giovanni Zini di Cremona e prendersi il primo posto solitario in classifica. Va detto che il risultato così rotondo farebbe pensare ad una passeggiata di salute. Così non è stato, anzi. La Cremonese ha lottato su ogni pallone e, dopo il gol di Simeone, sembrava destinata all’uno a due.
Un solo cambio nella formazione: Ndombelè al posto di Zielinski. La partita, a causa delle partite ravvicinate, non è pimpante. Ma, alla fine, il Napoli la spunta. Kvaratskhelia è decisamente sotto tono, eppure, si fa sempre trovare pronto. Al 26′ si infila in area, Bianchetti lo atterra in area. Abisso indica il dischetto. Politano si presenta sul dischetto e, stavolta, spiazza Radu.
Fino alla fine del primo partita non offre granché. La Cremonese pressa ma non è mai pericolosa, non che il Napoli faccia troppo. Nella ripresa Raspadori in Slalom costringe Radu ad una super parata. Rinbaltamento di fronte e Ascibar tenta dalla distanza. Il tiro è così sballato che la palla arriva a Dessers che pareggia il conto.
La Cremonese a questo punto sembra crederci. E, sfruttando il subentrato Okereke, mette in difficoltà il Napoli costringendo Rrhamani e Kim agli straordinari. Ma Spalletti prima rimescola le acque con Simeone per Ndombele. E il Cholito, con un altro cross pennellato di Mario Rui, segna il suo secondo gol in campionato.
A questo punto per quindici minuti, c’è solo sofferenza per il Napoli. La Cremonese spinge, si affanna. Ma, alla fine, gli azzurri dilagano. Prima Kvaraskthelia, in contropiede, serve un cioccolatino al bacio al subentrato Lozano che sigle il suo primo gol stagionale.
E, due minuti dopo, c’è gloria anche per Olivera. L’uruguaiano spinge in rete di testa un cross morbido di Di Lorenzo e, sul suo gol, finisce la partita.
Un quattro ad uno troppo rotondo per la Cremonese. Ma che porta alla luce un dettaglio. Tre dei quattro gol vengono dalla panchina, Simeone, Lozano ed Olivera. Il segnale che, od oggi, la panchina del Napoli è forte quanto i suoi titolari.