Napoli, la squadra di Luciano Spalletti vince ancora contro l’Udinese di Andrea Sottil. Gli azzurri volano in classifica. Il racconto di Gianfranco Piccirillo:
Napoli-Udinese 3a2 Era fondamentale per la squadra di Spalletti chiudere bene prima della lunga ed inedita sosta per i mondiali in Qatar e il Napoli dimostra di saper fare bene ancora una volta senza la stella georgiana Kvaratskhelia. Il tecnico toscano sceglie Jesus ed Olivera in difesa ed Elmas in fase offensiva nella formazione iniziale, che soffre solo nei primi dieci minuti di gioco, mentre dall’altra parte la squadra friulana allenata da Sottil dimostra di essere forte, prima quando è stato in campo Deulofeu, in predicato di passare al Napoli in estate e poi nella fase finale della gara dopo i cambi. Meret compie la più grande parata proprio su un magnifico colpo di tacco del trequartista spagnolo, ma anche in precedenza ha dovuto disimpegnarsi in un paio di interventi sul centravanti Beto. Dopo però lo splendido assist del macedone Elmas per la testa di Osimhen, che porta in vantaggio il Napoli si è vista una sola squadra in campo per un dominio tecnico tattico pressoché totale di circa un’ora, favorito dall’infortunio di Deulofeu a metà primo tempo. La difesa friuliana non riesce proprio a reggere lo straordinario dinamismo di Osimhen, lottatore instancabile, ma soffre anche le giocate del nazionale messicano El Chucky Lozano, che favorisce l’involata del centrocampista polacco, per il magnifico raddoppio di Zielinsky, altro sicuro protagonista del mondiale che sta per cominciare. Giocano benissimo come al solito capitan De Lorenzo e Lobotka, facilitati dal predominio del gioco della squadra, che continua a fare faville anche nel corso della ripresa. Bisogna sottolineare anche i meriti del camerunense Anguissa, altro convocato per i mondiali, che lancia il macedone Elmas a metà del secondo tempo, per la fantastica cavalcata del terzo gol, nella quale impressiona la facilità del dribbling più ancora che la misura della conclusione vincente. Dopo l’intervallo Spalletti ha fatto entrare Mario Rui, che stranamente ma tutto sommato fortunatamente per il Napoli non è stato convocato nel Portogallo, e successivamente subentrano Ostigard e Politano per Jesus e Lozano, dimostrando subito il loro valore. Silvestri compie una grande parata su Elmas e deve stare attento alla volontà del cannoniere nigeriano di segnare ancora. l’Udinese rischia il tracollo totale, ma almeno prova a rendersi pericolosa in fase offensiva con i cambi decisi da Sottil, che comunque ha dovuto fare a meno dall’inizio di un paio di elementi importanti. Spalletti sembra gestire con serenità i cambi, inserendo Ndombele per l’applauditissimo Zielinsky e il Napoli sfiora più volte il poker con Politano, Anguissa e Osimhen, che costringe Silvestri ad un altro grande intervento. l’Udinese però nella parte finale della partita ritrova un ritmo importante e inaspettato nelle giocate offensive e dopo aver sfiorato la porta con la testa di Success, segna un bel gol con Nestorovski, che indovina splendidamente in girata l’angolino. Sottil ha indovinato i cambi perché giocano bene tutti quelli che ha inserito, creando i presupposti per un finale incandescente. Il Napoli va in difficoltà per il primo errore grave del campionato dell’altro nazionale mondiale, il coreano Kim Minjae, che si fa rubare palla da Samardzic, il quale trova un altro angolo imprendibile alla destra dell’incolpevole Meret, che deve incassare quello che era riuscito ad evitare nei primi minuti della gara.
Si discute da giorni se la lunga sosta penalizzerà la capolista che vince ininterrottamente da tempo e la sofferenza nel recupero conforta la tesi di quelli che pensano, che tutto sommato il lungo stop può essere vantaggioso per la squadra partenopea alla luce di qualche problemino emerso nelle ultime prestazioni. Il tiro di Pereyra deviato dal suo compagno Success a pochi centimetri dal palo è l’emblema di questa difficoltà inusuale, per una squadra che finora aveva sofferto pochissimo in campionato e solo nel finale dell”Anfield Road in Champions. In ogni caso il pubblico caloroso, che ha riempito oggi pomeriggio completamente il San Paolo Maradona, può legittimamente cantare la capolista se ne va, e almeno fino al gennaio del 2023 il primato sarà in cassaforte. Per il resto si può solo dire che se non si conosce la favorita assoluta del mondiale, almeno nel campionato italiano c’è il Napoli di Spalletti, che parte avanti a tutte alle altre con un discreto vantaggio, quasi alla fine del girone d’andata. Dopo le polemiche con la società nei ritiri di Dimaro e CasteldiSangro non ci avrebbe scommesso nessuno, escluso qualche folle innamorato dei colori azzurri.