In un pomeriggio iniziato col sentito tributo a Davide Astori da parte di tutta la Sardegna Arena, la gara con i capitolini è stata decisa a quindici secondi dal termine con un colpo di classe condito da un pizzico di fortuna da parte di Ciro Immobile.
Sino a quel momento i ragazzi di Diego Lopez erano riusciti ad imbrigliare la squadra di Simone Inzaghi che impensierivamo si Cragno, ma senza dare l’impressione di essere molto in giornata. Anche il portiere di casa, tuttavia, non dava l’impressione di esserlo.
Le assenze di Cigarini e Joao Pedro iniziali per infortunio e squalifica, unitamente a quelle dell’ultimo momento del greco Lykogiannis facevano presagire ad un ennesimo pomeriggio da dimenticare all’Arena, terra di conquista straniera, visto che al suo posto appariva titubante Senna Miangue che, se non avesse effettuato almeno il cross da cui arrivava la rete del vantaggio cagliaritano di Pavoletti al 25esimo della prima frazione di giuoco, sarebbe stato ricordato per l’ennesima prova incolore da dimenticare: d’altra parte il tentativo di cedere il belga-brasiliano al Cesena al mercato di riparazione di gennaio, non una squadra di prima fascia in Serie B, qualifica l’ex Inter come uno dei tanti giocatori andati male in stagione e prossimo alla cessione nella sessione estiva, uno dei giocatori che non si è riusciti a liberare come l’attaccante Giannetti che sarebbe dovuto andare alla Virtus Entella. Purtroppo è rimasto nel reparto maggiormente affollato e difficilmente vedrà nuovamente il campo da qui alla fine del campionato, soprattutto viste le prestazioni straordinarie di Han, amato e desiderato dal popolo rossoblù.
Miangue da un lato creava la rete del vantaggio dall’altra lo toglieva con un ingenuo fallo di mano poco fuori l’area di rigore cagliaritana la cui punizione decretava, dieci minuti dopo il vantaggio, il momentaneo (primo) pareggio con autorete di Luca Ceppitelli.
Il primo tempo si concludeva con le squadre sull’1-1, una prova di carattere per i padroni di casa.
Con la testa ai possibili cambi nella ripresa, Lopez rientrava negli spogliatoi riflettendo sul come tentare di tenere a bada i romani che arrivavano in Sardegna per vincere.
Da segnalare una richiesta da parte degli ospiti di un rigore da parte di Immobile, steso in area al minuto 27; niente VAR e ammonizione per il partenopeo. Dalla tribuna non si aveva nessuna impressione ci fosse stata irregolarità.
Nella ripresa il Cagliari continuava nella fase di contenimento e la Lazio non riusciva a creare pericoli, anzi al minuto 69 succedeva l’impensato: Pavoletti si infilava tra le maglie della difesa biancoceleste e veniva clamorosamente steso in area. Sarebbe stato rigore sacrosanto ma il Signor Guida non vedeva nulla.
Passava circa 1 minuto e 1/2 che, evidentemente spronato dal collega al VAR che gli suggeriva di andare a vedere il monitor a bordo campo, che, finalmente, il Signor Guida ci andava. Minuti infiniti, Guida guardava e riguardava la scena ma niente, sembrava che non volesse dare il rigore, ai più sembrato evidente anche senza aiuto della tecnologia, ma lui no, non se ne voleva fare una ragione di avere visto male. Dopo circa 4 minuti di replay e di discussione coi collegi, finalmente Guida concedeva il rigore che Nicolò Barella
realizzava in maniera perfetta, palla a destra, portiere a sinistra. Cagliari in vantaggio 2 a 1 e Lazio in bambola.
Il Cagliari arrivava a fare la prima sostituzione: Deiola per Ionita al 22esimo del secondo tempo che certo non migliorava la qualità del deficitario centrocampo rossoblù, già orfano di Joao Pedro e Cigarini; ciò evidenzia, ancora una volta, le lacune di una rosa che per il secondo anno consecutivo manca di riserve di qualità. Per quanta buona volontà possa metterci, Deiola non è all’altezza dei titolari. Al 36esimo poi usciva tra gli applausi a scena aperta anche il Nord Coreano Han che ha corso come un matto per tutta la partita, al suo posto Farias.
Per ultimo Barella, stremato. Al suo posto Dessena e tutto lo stadio non ha certo gioito. Discorso identico per il Capitano Daniele che non può dare qualità come Barella. Senza andare a cercare colpevoli, gli ingressi di Deiola prima e Dessena poi hanno inesorabilmente indebolito il centrocampo e la difesa ne ha sofferto in maniera importante sebbene la rete capolavoro di Ciro Immobile
arrivava a tempo scaduto, minuto 95 con un colpo di tacco che gelava i supporter cagliaritani che ormai pregustavano la vittoria con una grande del Campionato, sfumata all’ultimo secondo.
Certo, un gol di tacco fa effetto, ma a differenza di altre reti capolavoro la percentuale di volontà di esecuzione lascia più il campo alla fortuna che alla bravura. Fatto sta che quando a fare certe reti è il centravanti della Nazionale tutti in piedi ad applaudire, non certo il pubblico cagliaritano desideroso di vedere una vittoria all’Arena che manca da tempo immemore.
CAGLIARI-LAZIO 2-2 (1-1)
RETI: Pavoletti (C) al 25′, autorete di Ceppitelli (C) al 35′, Barella (C) su rigore al 73′, Immobile (L) al 95′.
CAGLIARI (3-5-1-1): Cragno; Castan, Romagna, Ceppitelli; Miangue, Barella (dal 45′ st Dessena), Ionita (dal 22′ st Deiola), Padoin, Faragò; Han (dal 36′ st Farias); Pavoletti. A disp: Rafael, Crosta, Andreolli, Caligara, Ceter Valencia, Deiola, Dessena, Pisacane, Cossu, Farias, Giannetti. All: Lopez.
LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Ramos, De Vrij (dal 32′ st Nani), Radu; Basta, Parolo (dal 20′ st Felipe Anderson), Lucas Leiva, Lulic, Lukaku (dal 19′ st Milinkovic-Savic); Luis Alberto; Immobile. A disp: Vargic, Guerrieri, Wallace, Patric, Bastos, Murgia, Jordao, Milinkovic-Savic, Di Gennaro, Felipe Anderson, Nani, Caicedo. All: Inzaghi.
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata.
NOTE: Ammoniti Immobile (L), Lulic (L), Lucas Leiva (L), Ionita (C), Deiola (C), Radu (L).