Roma ha avuto diversi Re, ma un solo Principe. Giuseppe Giannini, cresciuto nel settore giovanile giallorosso, negli anni dolci del barone Nils Erik Liedholm che lo lancia nell’universo della Lupa.
La storia di Roma insegna che la città ha avuto sette re. Nel calcio per i tifosi giallorossi i regnanti sono stati due. Il “Divino ” Falcao ed il “Pupone” Totti. In mezzo ai due Re calcistici un Principe non guasta mai il contesto. Giuseppe Giannini. Idolo di Francesco Totti e di tanti tifosi della Roma.
Un giocatore assolutamente geniale. Uno di quelli che toccava il pallone con una dolcezza infinita. Un talento che faceva sembrare facili anche le cose più difficili. In mezzo al campo oppure più avanzato per lui non faceva differenza perché il Principe aveva una grandissima intelligenza tattica. Un ottimo rigorista, capace di segnare una tripletta in una finale di Coppa Italia contro il Torino, Giannini ha rappresentato a pieno titolo l’essere giallorosso perché per lui quella maglia è stata una seconda pelle.
Un calciatore che avrebbe meritato di vincere il mondiale di Italia 90 ma quella è una storia dolorosa per tanti tifosi.
Bravissimo con entrambi i piedi, dotato di un bel tiro e visione di gioco eccezionale. Qualità che hanno fatto di lui uno dei talenti più importanti del calcio Italiano.
La Roma nella mente e nel cuore ed una conclusione di carriera a Napoli prima ed in Austria poi dove alla corte dello Sturm Graz ha vinto un paio di Coppe Nazionali. Un giusto riconoscimento per un giocatore che ha vinto con la maglia della Roma ma che avrebbe meritato di vincere qualche trofeo in più.
Falcao e Totti i Re – Giannini il Principe una favola tutta da raccontare nel regno giallorosso.
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