Sassuolo-Napoli 2-2


l Napoli dopo la gara spettacolare con la Lazio era atteso alla conferma contro un Sassuolo ostico, capace di battere la Juventus e soprattutto il Milan. Per il numero e il calore dei tifosi sembra che non si giochi assolutamente in trasferta al Mapei stadium e anche in campo la squadra di Spalletti, che conferma la stessa squadra di domenica sera, mantiene un possesso palla da gara casalinga. Zielinski manca la prima occasione intorno al quarto d’ora, ma la migliore capita a capitan Insigne, che approfitta di un errore dell’ex Chiriches, su buon lancio di Rui in contropiede, con un tiro tipico del calcio a 5, ossia di punta, che Consigli è bravissimo a neutralizzare. Il portiere del Sassuolo, che si esalta quando affronta il Napoli, compie un altro paio di interventi importanti, ma anche Ospina compie una grande parata su una conclusione in piena area di rigore di Ferrari a fine primo tempo dopo un paio di tiri telefonati da fuori di Berardi.

La gara si sblocca però solo nella ripresa, che comincia con il cambio precauzionale di Elmas per Insigne e ancora una volta con il folletto belga grande protagonista, che prima mette lo zampino sul gol di Ruiz, ancora una volta decisivo con un bel tiro da fuori e poi raddoppia su cross di Zielinski, con una giocata di precisione in piena area di rigore. Purtroppo dopo Insigne si infortuna, si spera anche lui in modo lieve, Fabian Ruiz, che esce assieme proprio a Mertens, a beneficio di Politano e Petagna. Spalletti arretra Elmas e concede a Politano di tornare dopo il covid nel suo ruolo, commettendo l’errore di non inserire subito Demme per rinforzare il centrocampo. Il Napoli subisce il ritorno del Sassuolo, che rientra in partita con il bel gol del nazionale Scamacca, abile a controllare la palla e a calciare di forza e precisione alle spalle di Ospina, con qualche incertezza nell’occasione dell’intero reparto difensivo partenopeo. Spalletti capisce che non può tardare ulteriormente l’ingresso dell’italo tedesco Demme, che subentra ad un discreto Lozano, che seppure non segni continua a convincere sul piano dell’atteggiamento sempre propositivo, ma a complicare i piani del Napoli per questa gara e quella successiva ci si mette un nuovo infortunio, peraltro di un calciatore fondamentale come Koulibaly. Non essendoci nemmeno Manolas in panchina perché colpito nelle ultime ore da una fastidiosa gastroenterite, deve entrare Jesus, il jolly difensivo, che Spalletti è riuscito ad ottenere dalla società sparagnina, costringendolo a sperare in altri rinforzi solo al mercato di riparazione. Il finale è di grande sofferenza per il forcing finale del Sassuolo con Petagna che riesce in contropiede ad alleggerire il carico sulla difesa azzurra, anche se Politano non riesce a liberarsi per segnare il terzo gol e chiudere la partita, che viene invece stravolta in un finale terrificante. Il giovane tecnico emergente del Sassuolo Dionisi ha l’intuizione giusta di fare entrare Defrel, mentre il Napoli va in confusione per i troppi cambi per gli infortuni e subisce una clamorosa rimonta con il gol di Ferrari, che questa volta sorprende Ospina perché i difensori e anche lo stesso Petagna non lo marcano e lo lasciano libero di colpire indisturbato di testa. Nel recupero il bilancio poteva essere ancora peggiore perché proprio Defrel ha segnato il gol del sorpasso, che viene annullato giustamente dal var dopo che il giovane arbitro non ha notato falli evidenti, espellendo invece per proteste Spalletti. Insomma ancora una volta il Napoli palesa limiti caratteriali e di rosa, che impediscono di poter pensare a qualcosa di più importante da poter conquistare oltre il piazzamento Champions, nonostante il punto consenta comunque di restare al comando solitario della classifica. La prestazione altalenante di stasera, come spesso capita al Napoli sul campo del Sassuolo, le vittorie di tutte le antagoniste, tranne la Roma, in questo turno infrasettimanale preoccupano abbastanza i tifosi, almeno quanto l’impegno di sabato contro l’Atalanta coriacea di Gasperini, fresco di conferma sulla panchina orobica.

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