Una partita giocata con intensità da entrambe le squadre. E un pareggio giusto. Due occasioni clamorose per la Roma, due clamorose per il Napoli. Un pareggio che al Napoli non dispiace, perché raggiunge il Milan, e neanche alla Roma che rimane quarta. Peccato per il solito coro becero “Vesuvio lavali col fuoco”. Ma, come al solito, per la Lega questi cori sono normali.
La partita è bloccata ed infatti le squadre sono più preoccupate a non subire gol che a farne. Al 28’ l’occasione più nitida del primo tempo. Zielinski, oggi l’anello debole della squadra azzurra, perde palla su attacco di Cristante. Il centrocampista è veloce a verticalizzare su Abraham che, da solo davanti a Ospina, calcia incredibilmente a lato.
Il Napoli fa più possesso palla e, specialmente nel secondo tempo, schiaccia la Roma. E, al 60′ arriva la grande occasione per il Napoli. Politano serve Osimhen, Ibanez e Mancini riescono a far rimpallare la palla sul palo, poi Karsdorp riesce, alla disperata, su Mario Rui. Sul calcio d’angolo seguente sempre Osimhen scheggia la traversa.
Al 72′ l’altra grande occasione per la squadra di casa. Calcio di punizione di Pellegrini, Mancini ruba il tempo alla difesa ma anche lui mette clamorosamente a lato.
La partita, di fatto, finisce qui. Tanta corsa fino al 95′ ma occasioni vere zero. E se la Roma riscatta, almeno a livello mentale, il sei a uno contro il Bodo Glimt, il Napoli dimostra ancora di essere mentalmente pronto.