Esclusiva – Francesco Ciullo: “Ronaldo il vero fenomeno. A Pisa tifosi incredibili”


Ai nostri microfoni l’ex giocatore di Venezia e Pisa Francesco Ciullo

Abbiamo intervistato uno dei protagonisti della promozione del Pisa in Serie B in quella incredibile finale contro il Monza, di seguito la nostra intervista.

Di cosa ti occupi in  questo momento?

Da due anni faccio l’istruttore alla Venezia Football Accademy, ho smesso di giocare 4 anni fa, sono rimasto fermo due anni e poi mi sono dedicato a questo nuovo lavoro.

C’è qualche giovane interessante?

Qualcuno c’è ma sono   piccoli, l’Accademy parte dai 6 anni fino ai 13 anni, il primo anno del settore giovanile del Venezia sono del 2008.

La ripresa dell’attività sportiva giovanile quando sarà?

Ad oggi non abbiamo nessun comunicato da parte della società, al momento noi siamo chiusi come settore giovanile, l’Accademy è chiuso.

Hai giocato nel Venezia  del dopo Recoba, che  ricordi hai?

Io ero  da un paio di anni aggregato alla prima squadra, però in quella stagione sono riuscito a d entrare in Rosa  ed esordire in Serie  A, a gennaio poi me ne sono andato. Sono stati sei mesi importanti per la mia crescita, non facile per un giovane alle prime armi, mi sono affidato a giocatori affermati nella rosa.Poi giocare nella squadra della città dove sei nato ha un altro sapore.

Avevi Spalletti come allenatore, cosa ti ricordi di lui?

Il Venezia lottava per la salvezza, però posso dirti che Spalletti come allenatore si vedeva che avrebbe fatto molta strada, era un competente , sapeva dialogare con i giovani. Sono stato molto contento di  averlo avuto come allenatore.

Nell’Inter c’era un certo Ronaldo, in quella stagione avete battuto l’Inter 1-0. Che giocatore era?

Ronaldo è stato sempre il mio punto di riferimento come giocatore, è stato il mio idolo,  e guardandolo dal vivo è stata una gioia immensa, posso dire che come lui non c’è nessuno. Io lo osservavo dalla panchina, e quando aveva palla aveva una tecnica ed una velocità impressionanti.

Dopo Venezia sei arrivato a Pisa, ricordaci la promozione in Serie B. Cosa hai provato a battere il Venezia da veneziano ai Playoff?

Mi ricordo molto bene quell’anno e delle partite contro il Venezia. Nell’ultima giornata di campionato abbiamo perso a  Venezia io e Ferrigno eravamo in tribuna squalificati. C’erano 5/6000 pisani che avevano invaso Venezia ed è stata una cosa incredibile, ne ho viste poche di partite con così tanti tifosi al seguito.  Poi ci siamo rifatti ai Playoff, ho giocato l’andata. Ho giocato poco durante l’anno  , però Braglia mi faceva sentire importante. Dispiace giocare contro la squadra della tua città, però se sei professionista accetti anche questo.

Della finale che ricordi hai?

A Monza è stata una partita equilibrata, al ritorno è stata tutta un’altra partita, il pubblico ci spingeva e ci ha dato una grossa mano.

Qual’è stato il tuo più grosso rimpianto?

Quando ero a Trieste, mi sarebbe piaciuto rimanere, poi è cambiato il mister e non sono andato più d’accordo con il nuovo allenatore. Avevo voglia di cambiare per giocare. Trieste è una bella piazza avrei voluto lottare di più per ritagliarmi un pò di spazio. Abbiamo vinto un campionato e sfiorato la Serie A.

Il giocatore più forte con cui hai giocato.

Quando ero a Venezia uno dei più forti era Maniero, una punta cinica che lavorava per la squadra e quando vedeva la porta faceva sempre gol. Lui mi ha seguito e mi ha dato molti consigli. Mi ricordo anche di Pasqual ed anche se era giovane era molto forte, anche Aquilani si vedeva subito che aveva della qualità importanti.

Che ricordi hai di Nanami?

Nanami era un ragazzo gentilissimo, sempre con il sorriso, non parlava l’italiano ed aveva il traduttore,. Si allenava sempre bene, non l’ho mai visto arrabbiato,   era un buon giocatore con un mancino che faceva cantare la palla.  Ha fato un gol su punizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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