Carboni:” La Juve Stabia è stata costruita bene”
Guido Carboni ex allenatore delle vespe ha parlato ai nostri microfoni per un pensiero sulle vespe di Castellammare di Stabia e sul suo passato gialloblu:
Ricordo di Castellammare di Stabia?
“Ho un ricordo bello di Castellammare, ho amici che sento spesso e posso solo parlare bene della città. La mia avventura è inizia quasi per scommessa. Dopo un girone di andata importante ci fu il cambio al timone perchè i risultati non erano soddisfacenti. Dopo una chiacchierata con la dirigenza ho accettato con entusiasmo anche perchè la squadra era forte.”
Le battaglie ai play off:
” Ci sono stati tanti momenti belli, abbiamo fatto un grande finale di stagione. Ai Play off eliminanno il Catania che era una delle squadre più forti da affrontare. In quella gara perdemmo molte energie sia fisiche in materia di infortuni che mentali. Il Catania era una signora squadra era una sorte di scontro diretto e perdemmo due pedine fondamentali come Kanoute. Contro la Reggiana nel turno successivo facemmo una gara importante all’andata ma perdemmo. Nel ritorno con il Menti pieno ci fu annullato un goal regolare che grida ancora vendetta. ”
Il momento più brutto?
” Perdemmo contro Lecce e Matera. Contro la squadra di Auteri prendemmo con in pieno recupero con un pallone che rimbalzò davanti a Russo. Tornarono i fantasmi e nello spogliatoio mi sono dovuto far sentire minacciando la squadra di andare a Francavilla con i ragazzini. Da quel momento la squadra si ritrovò ed abbiamo ripreso a macinare”
La Juve Stabia di adesso:
“La Juve Stabia è una squadra che mi piace. Una squadra giovane ed ha una identità . Un gruppo costruito bene e spero che possa fare un bel campionato. Sia per Di Bari e per Colucci questa tappa può essere importante per la loro carriera, se il Direttore ha scelto Colucci vuol dire che crede molto nel suo lavoro. Sono due figure fondamentali per il percorso gialloblu ed è importante che abbiano questa sintonia”
Si ringrazia Mister Carboni per il tempo concesso per questa intervista
Di Simone Longobardi