Dopo 2 anni di silenzio, torna a parlare il proprietario del Catania Antonino Pulvirenti
Emozione, sguardo sereno e consapevolezza degli errori commessi: così si presenta stamattina Antonino Pulvirenti, dopo due anni di forzata assenza dall’ambiente rossazzurro, davanti ai cronisti impazienti di ascoltare le sue dichiarazioni. Ecco qui di seguito i passaggi più importanti della conferenza stampa tenutasi a Torre del Grifo:
“Ho voluto questa conferenza per poter innanzitutto confermare che Finaria ha risolto tutte le sue pendenze ed è in grado di rilanciare il Catania, che abbiamo tentato in tutti i modi di mantenere in vita, anche di fronte alla seria possibilità che la squadra potesse fallire. Abbiamo chiuso il concordato Windjet, resta una sola rata con scadenza giugno 2018. Un’altra priorità dopo quello che era successo era quella di riuscire a trovare un acquirente serio e disposto a impegnarsi, ma non è arrivata alcuna offerta concreta. Mi pento delle dichiarazioni rilasciate contro i tifosi e chiedo loro scusa, per averli offesi gratuitamente. Il mio errore più grande è stato affidare a Cosentino sia le mansioni di Amministratore delegato che la parte tecnica, non considerando la sua inesperienza. Tuttavia, senza lo scandalo “Treni del gol”, Cosentino sarebbe rimasto lì dov’era. Se torno allo stadio? Attualmente provo disagio e vergogna per le cose che ho detto ai tifosi. In questo momento, ciò che conta è che esiste una reale speranza di poter riportare il Catania dove merita e, se fossi nei panni dei tifosi, cercherei di placare lo scetticismo con una buona dose di fiducia. In fondo, grazie anche al direttore Lo Monaco, abbiamo fatto tante cose positive. Riguardo alla vicenda dei “Treni del gol”, mi rimangono molti dubbi poichè penso di essere stato truffato, ma ad ogni modo mi assumo totalmente la responsabilità morale di ciò che è successo. Ventrone è stato il più grande errore di Cosentino. Attraverso la Gea sono state fatte delle cose positive, come gli acquisti di Calaiò e Maniero, ma anche negative, come l’arrivo di Delli Carri. Bonanno, Pitino e Ferrigno hanno fatto quello che potevano in una situazione non proprio agevole, ma che si è rivelata essere più grande di loro.”
Fonte immagine: ITASPORTPRESS