L’ex allenatore di Juve Stabia e Cosenza Fontana, ha risposto a domande sul suo passato ed anche sul match del Napoli in Champions League
Abbiamo raggiunto telefonicamente mister Fontana ex allenatore di Cosenza e Juve Stabia tra le altre, abbiamo fatto alcune domande sull’attuale campionato di Serie C, sulla trattativa con il Pisa, su Izzilo che in questa stagione ha un rendimento al di sotto delle aspettative e sui giovani emergenti.
Ecco di seguito le nostre personalissime domande:
Le manca la panchina e cosa le manca della quotidianità da allenatore?
Manca il progettare una seduta di allenamento in funzione alle necessità della squadra, manca vivere il campo, l’allenamento, l’adrenalina della partita, quando si avvicina il momento della gara. E’ una vita che mi nutro di queste situazioni, sono queste le cose che mancano di più, il calcio è emozione e mi lascio trascinare da tutto questo.
La scorsa estate è stato molto vicino ad essere l’allenatore del Pisa, cosa può dirci?
Ci sono stati dei contatti, sono stato molto vicino alla panchina nerazzurra, è venuta fuori chiaramente a più riprese, quando sono stato contattato ho sempre glissato il tutto, ma sono stato molto vicino, la società poi ha fatto altre scelte.
Nel Pisa gioca Izzillo, lei lo ha allenato alla Juve Stabia, in questa stagione il ragazzo ha un rendimento molto al di sotto delle aspettative, secondo lei perchè?
Dire come mai non saprei rispondere, non vivo il quotidiano, le posso dire il rendimento che ha avuto con me. era un ragazzo tenuto ai margini, avevo visto dei suoi filmati dell’ultimo anno a Castellammare ma anche quando giocava ad Ischia, mi piacevano alcune sue caratteristiche e con la società abbiamo deciso di puntare su di lui anche perchè era un under. Con me il suo rendimento è stato stupefacente, nel girone di andata aveva segnato otto gol, e le sue caratteristiche si sposavano bene con le mie richieste. Ha creduto nel tipo di lavoro che si stava facendo, si è messo sotto sapeva di doversi guadagnare quella posizione, perchè durante la start up sapeva che aveva altri calciatori prima di lui.
Con lei come veniva utilizzato?
Io l’ho utilizzato come centrocampista interno di destra.
Il Lecce ammazzerà il campionato?
Questo non lo so, la squadra è in salute ed ha trovato continuità di risultati, è una squadra rodata, il gruppo lavora insieme da molti anni, per cui credo che nel calcio moderno se si vuole raggiungere gli obiettivi la continuità è una cosa fondamentale.
Durante questi primi tre mesi di campionato ha notato dei giovani interessanti?
Ne ho cisti e devo dire che a me piacciono due giocatori che non fanno parte del girone C, uno è Pirrello del Livorno un giocatore che ho seguito l’anno scorso a Siracusa ma di proprietà del Palermo, così come Parodi che ho visto domenica a Fermo, gioca nel Pordenone scuola Juve. Mi piace anche Carillo, io ho l’ho avuto solo per tre giorni a Castellammare è un ragazzo su cui avrei voluto lavorarci, aggiungo anche Gomes e Palma del Renate, Roberto Cevoli sta facendo un grandissimo lavoro.
Lei è stato un es calciatore del Napoli, domani sera contro il City che partita prevede?
Ci sono due grandi squadre e grandi giocatori di primissimo livello che disputeranno questa gara, sono affezionato alla piazza di Napoli, farò da spettatore incuriosito e da studioso, mi piace il modo di fare di Sarri e di Guardiola per degli allenatori emergenti bisogna mettersi la tuta da lavoro e svestire panni da tifoso per gustarsi le mille sfumature della partita. Mi auguro che il Napoli vinca, è una partita difficile, sono incuriosito così come penso tutti gli italiani Sarri sta tracciando un solco importante per ciò che riguarda l’allenatore italiano
In Serie B in particolare ed in Serie A, si pensa maggiormente alla fase offensiva, come la pensa?
Io se dovessi prendere in considerazione quello che è il mio modo di fare calcio, c’è una ricerca nell’andare a trovare il gol attraverso la costruzione del gioco ed alla manovra, ma questo non significa che si stia trascurando la fase difensiva. Spesso e volentieri si rischia di essere catalogati come allenatori offensivi, nonostante io non sia un fanatico della costruzione del gioco, spendo tanto tempo per cercare di lavorare sulla difesa. Sarri e molti suoi adepti stanno lavorando con una linea difensiva diversa, mentre oggi si tende a difendersi cercando di attaccare. Ovvio che bisogna lavorar e molto, se il Lecce oggi si può permettere di fare la battistrada è perche c’è dietro un lavoro che continua da anni.