Juve Stabia: Editoriale di Stabiamore post Taranto


Juve Stabia: Editoriale di Stabiamore post Taranto

Juve Stabia: Le vespe di Walter Novellino tornano a casa con un punto da mettere in classifica al termine di una gara molto noiosa:

La squadra di Novellino affronta allo Iacovone un Taranto in crisi, che non vince dallo scorso anno, in un clima di contestazione dai parte dei tifosi locali. Lo Stabia deve rinunciare ad un titolare per reparto e così Novellino si affida in difesa a tre centrali, gli esperti Troest e Tonucci e il redivivo Cinaglia, a un centrocampo composito con l’esterno basso sinistro Panico, gli esperti Davi’, Altobelli e Scaccabarozzi e il fantasista Bentivegna che sostiene Stoppa e Della Pietra in fase offensiva. Nel primo tempo, ma anche nella ripresa in effetti la fase offensiva delle due squadre non si vede quasi per nulla, con l’unica azione offensiva di Stoppa e qualche tiro telefonato del Taranto. L’unica occasione di rilievo è determinata da un tentativo su punizione, peraltro da posizione molto defilata, del fratello della formica atomica da poco tornato in Italia nella Sampdoria, Giuseppe Giovinco, che impegna severamente Dini.

Insomma un primo tempo alla camomilla, che viene interrotto sporadicamente da qualche calcio piazzato, uno spettacolo non certamente esaltante per il pubblico presente allo stadio con la solita nutrita presenza della encomiabile tifoseria stabiese. La ripresa si apre con uno Stabia che prova ad essere più propositivo e che assume una certa supremazia territoriale, senza però creare occasioni pericolose. Nel Taranto l’ex stabiese Di Gennaro prova a fare ricordare che da giovane ha giocato in serie A, ma non va oltre qualche passaggio geometrico. Le poche conclusioni sono ampiamente imprecise e non impensieriscono minimamente i due portieri e così gli allenatori Laterza e Novellino provano a cambiare qualcosa, inserendo da una parte Santarpia e dalla sponda stabiese De Silvestro e Donati per Scaccabarozzi e Della Pietra, ma l’unica cosa che accade è la fine della pioggia, un fatto naturale indipendente dalla volontà delle due squadre.

Nell’ultimo quarto entra pure Ceccarelli per Bentivegna, ma le azioni offensive continuano ad essere istillate dalle due squadre con il contagocce, senza però che la goccia fuoriesca. Inserire Pacilli per Giovinco da parte di Laterza nemmeno cambia gli equilibri e le squadre praticamente attendono solo il fischio finale, con il particolare imbarazzante, che praticamente non hanno prodotto nessuna azione di rilievo dall’inizio della gara. Nelle ultime gare di campionato si assiste a questo tipo di spettacolo perché può capitare che il pareggio sia un risultato utile ad entrambe le squadre e le riforme del meccanismo degli spareggi play off e play out non sono riuscite ad evitare questo particolare problema, che da sempre affligge il calcio italiano, insieme a tanti altri come ha evidenziato in modo eclatante la seconda eliminazione consecutiva dai Mondiali della nazionale. A proposito di giovani l’ingresso finale di Esposito in difesa e Squizzato a centrocampo pone l’accento sulla questione della loro valorizzazione, un aspetto positivo assieme alla conquista della salvezza, che la società stabiese può vantare in una stagione anonima, alla quale i tifosi da anni non erano più abituati e probabilmente il prossimo impegno contro la Paganese al Menti di domenica pomeriggio, nonostante la rivalità del derby, non riuscirà a scaldare i cuori di quella parte del pubblico stabiese, che praticamente non segue più la squadra dai tempi della dolorosa e inaspettata retrocessione dalla serie B.

Di G. Piccirillo

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