Juve Stabia: La descrizione di un attimo
Juve Stabia: Ci sono momenti che restano impressi delle memoria e nel cuore di ogni tifoso. Ci sono attimi di gioia oppure di sana follia che non ti fanno più connettere con la realtà. Basta un attimo, un niente e cambia la storia, cambia il copione, cambia il capitolo del film. E’ la bellezza ma anche la tristezza di questo sport. Mister Allegri dice che il “Calcio sembra che lo abbia inventato il diavolo” e forse ha ragione. Ma è tutto nella descrizione di un attimo dove si fa la gloria eterna.
Era il 2006 e dopo una battaglia calcistica contro l’Acireale, la Juve Stabia era praticamente retrocessa. Alfageme, uomo in più dei siciliani aveva scritto il copione perfetto. Stadio “Tupparello di Acireale, giorno 28 maggio 2006. Nella gara di Andata la partita era terminata con il risultato di 2-1 per le vespe gialloblu. Come detto il punto del vantaggio del solito Alfageme aveva cambiato non poco le carte sul tavolo. Era finita e la squadra allenata da Salvatore di Somma era destinata alla retrocessione. La decrizione di un attimo come recitano i “Tiromancino” e Agnelli, il ragazzo di belle speranze calcia in porta la palla della gloria, il pallone della storia. Il recupero che sembrava corto, diventa improvvisamente enorme e nel settore ospite non si capisce praticamente niente. I tifosi rimasti a Castellammare sono increduli alla radio, all’epoca non esistevano le piattaforme che ti permettono di seguire la partita ed in questo recupero incredibile, Terracciano dell’Acireale impegna il bravo Petrazzuolo in perchè questa partita sembrava davvero infinita. Gente come Rinaldi, come Castaldo, Salvatore Sibilli possono liberare la loro gioia. La Juve Stabia è salva, ma quella salvezza per molti tifosi è considerata la “salvezza” una delle partite più drammatiche della storia di questo blasonato club.
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