<strong>Juve Stabia-Ternana, l’Editoriale di StabiAmore
Juve Stabia-Sconfitta dalla squadra di Lucarelli, il punto di Gianfranco Piccirillo
Dopo la bella prestazione dello Zaccheria ci si attendeva la conferma contro la capolista per tentare l’impresa di batteria e invece la situazione si complica per le scelte societarie sulla dirigenza tecnica e amministrativa, che hanno creato un clima non favorevole all’allenatore e alla squadra, chiamati a Castellammare da Ghinassi dopo la retrocessione della scorsa stagione. Padalino sceglie un modulo troppo offensivo con la presenza di Romero, Fantacci, Orlando e Golfo davanti a Berardocco e Vallocchia e la solita difesa, la più solida del campionato proprio dopo quella della Ternana, allenata da Cristiano Lucarelli, che a Livorno chiamavano il sindaco.
La Ternana domina il campo, impossessandosi del centrocampo e creando i presupposti per segnare diverse volte prima del tiro decisivo di Peralta, quello meno brillante, che però sorprende Tomei, autore di una bella parata in precedenza sull’uruguagio Falletti. Lo stesso sudamericano sfiora l’incrocio dei pali su un altro tiro dal limite, mentre lo Stabia non riesce ad andare al di là di qualche spunto di Orlando e qualche traversone impreciso per Romero. La Ternana trova pure il raddoppio con Suagher prima della fine del primo tempo, ma rimane il dubbio se la palla abbia oltrepassato interamente la linea di porta prima dell’intervento di Troest nel classico caso che solo la gol Line tecnology avrebbe potuto chiarire completamente. In ogni caso praticamente c’è stata una sola squadra in campo, la capolista che chiude la gara nei primi minuti della ripresa con una azione ben strutturata e ottimamente conclusa dall’esperto Vantaggiato. Padalino inserisce Lia per il deludente Garattoni, ma sono tanti quelli che si sono espressi al di sotto della sufficienza, soprattutto Golfo e Berardocco, che non riesce ad innescare la fase offensiva. Prima degli ingressi di Ripa e Codromaz per Golfo e Rizzo, e nel finale di Guarracino per Orlando, Troest è ancora sfortunato, ma questa volta in fase offensiva per una clamorosa traversa colpita di testa sugli sviluppi di un angolo, che avrebbe potuto dare ancora senso ad una sfida, che invece si lascia andare placidamente verso la conclusione e sotto il gelo di questo freddo gennaio, ancora caratterizzato purtroppo dall’emergenza sanitaria per il maledetto corona virus, che impedisce la presenza dei tifosi, costretti ad esporre striscioni fuori lo stadio per farsi sentire anche in modo fortemente polemico contro la società. Non credo che la contestazione dei tifosi della curva riguardi solo una classifica poco soddisfacente, ma probabilmente le dinamiche societarie e i timori di diventare una squadra satellite di altre società di categoria superiore, utile solo a essere vetrina di calciatori in esubero o ancora troppo giovani. Il nuovo direttore generale e sportivo Pavone sarà chiamato ora a fugare tutti i dubbi, con un mercato attivo e di qualità, che possa soddisfare in qualche modo i tifosi sempre più delusi e arrabbiati per la situazione della loro squadra del cuore. A questo punto anche il tecnico Padalino non è più sicuro di restare fino alla fine della stagione, anche in considerazione delle parole del presidente che aveva chiesto una rimonta in campionato già prima del periodo natalizio.
La situazione dello Stabia dunque non è positiva in vista del girone di ritorno che comincia sabato prossimo a Monopoli, ma considerando il recupero del derby con la Casertana il 27 gennaio l’obiettivo dei playoff non è ancora compromesso, anche perché anche nella partita brutta di oggi pomeriggio vanno considerate le occasioni fallite da Romero, che colpisce nel finale il secondo legno per lo Stabia, segnale che la squadra riesce a produrre gioco anche quando perde nettamente in casa ed evita di subire una goleada solo per le parate di Tomei sull’ex stabiese Torromino.