Mancini: “La Juve Stabia deve giocare consapevole dei propri mezzi”
Renato Mancini, ex giocatore della Juve Stabia ma anche di Trapani, Siracusa e Catanzaro racconta il momento del campionato e delle vespe:
Mister, un giudizio sul campionato di Lega Pro Girone C?
Un campionato tosto, anche se con molte rose composte da giovani, si è abbassato un po’ il livello rispetto agli anni precedenti. Ci sono comunque quelle quattro-cinque squadre di livello in ogni girone che sono quasi una serie B-2. Per restare in quello meridionale, la Ternana sta facendo un campionato a parte con una forbice importante sulle rivali. La squadra di Lucarelli esprime un ottimo calcio con tanti bravi elementi e penso che alla fine taglierà il traguardo della promozione.
Una bella lotta al vertice, nel campionato chi sono state le delusioni e le rivelazioni?
Il campionato ha vissuto pure momenti di stop con alcune partite per via del Covid che ha mischiato un po’ le carte. In questo scenario è uscito l’Avellino che ha vinto una partita difficile contro la Juve Stabia. Braglia resta una garanzia e sta rispettando le previsioni di inizio stagione. La delusione è stata il Bari, una piazza che ha speso tanto ed hanno investito molto sul progetto Auteri, anche se bisogna anche dire che hanno trovato una Ternana che sta viaggiando a ritmi elevatissimi. Anche il Potenza mi ha deluso, ricordiamoci tutti il bellissimo percorso fatto con Mister Raffaele lo scorso anno, adesso stanno lottando per non retrocedere. Come sorpresa metto la Ternana, ma solo per il campionato che sta facendo.
Un suo giudizio sulla Juve Stabia?
Sulla Juve Stabia mi sono espresso diverse volte. Si sapeva che quest’anno sarebbe stato un campionato duro. L’uscita di Manniello, l’era Langella, i vari cambi di timone sia nella direzione generale che quella sportiva. A Castellammare manca moltissimo il pubblico. Siamo in linea con il progetto di inizio anno. Dopo la retrocessione arrivata in quel modo, persa praticamente in casa è arrivata una situazione non facile da gestire.
Cosa serve a Mister Padalino per fare il salto di qualità?
Padalino è un ottimo allenatore. Serve tranquillità per farlo lavorare bene. Il pubblico avrebbe dato sicuramente una mano. Nelle ultime uscite la squadra ha fatto bene, anche nella sfida contro l’Avellino la sconfitta è stata immeritata. Padalino deve lavorare molto sull’autostima.
Prossima fermata il derby di Cava. Lei che conosce bene questo stadio che ricordi ha?
Ho giocato tante volte al Simonetta Lamberti anche con la Juve Stabia. Il ricordo dello 0-2 fu bellissimo. La Juve Stabia in quella sfida dimostrò la sua forza andando a vincere a Cava con una prestazione di altissimo livello.
Dopo la sconfitta nel derby contro Avellino arriva immediatamente un altro derby. Secondo lei è cosa buona oppure può essere la classica trappola?
Non sarà una partita semplice. La Cavese è in ripresa e stanno lavorando per uscire da questa brutta situazione di classifica. Questa per loro potrebbe essere un’occasione importante per fare punti. La Juve Stabia deve affrontare questa partita non in maniera spavalda, ma consapevole dei propri mezzi. Senza pubblico non si può definire derby questa partita senza tifosi anche perche’ non ci sara’ il fattore ambientale.
Simonetta Lamberti sarà per ovvie ragioni vuoto. Che significa giocare una partita così importante senza pubblico?
Giocare un derby così importante senza tifosi è un fattore che mette tristezza. Ho avuto la fortuna di giocare moltissimi derby durante la mia carriera, ad esempio a Castellammare ho giocato sfide calde contro Paganese e Savoia. La bellezza di queste partite sono anche la pressione che arriva durante la settimana quando si preparara questa sfida con la carica che ti da la tifoseria.Non oso immaginare che cosa si possa vivere nel giocare queste partite con l’assenza dei tifosi. La bellezza di queste partite è anche lo spettacolo che danno vita i tifosi sugli spalti.
Si ringrazia Renato Mancini per il tempo concesso per questa intervista