Riportiamo uno spezzone del libro “La Città Nuda” di Claudio Vallone, addetto stampa del Siracusa Calcio e giornalista
Il libro “La Città Nuda” è una raccolta di articoli del giornalista Claudio Vallone, dove si evince che la situazione dal 1965 a oggi non è cambiata per niente. Il pezzo che citeremo dal titolo “Si vuole uccidere il Siracusa Calcio” tratta di un articolo uscito il 26 Giugno del 1965 sul giornale “Siracusa Nuova”. In quei giorni il Siracusa affrontava una situazione problematica. Il Siracusa sembrava aver risolto ogni problema, facendo tirare all’ambiente un sospiro di sollievo, quando improvvisamente tutto ritorna al punto di partenza. Come se non bastasse vi era l’aggravante del tempo ormai esiguo per mettere una pezza qualsiasi alla grossa falla apertasi improvvisamente sul fianco della barca.
Il siluro che potrebbe mandare a picco il Siracusa per il conto totale è stato scagliato ieri sera da taluni componenti la Commissione Sportiva del Comune, quella che avrebbe dovuto essere la riunione ultima e decisiva per la sopravvivenza dell’a.s. Siracusa, dopo che in altra sede a tutti i livelli si era pervenuti ormai ad accordi minuziosi, si è trasformata così in una specie di cerimonia funebre.
In poche parole già all’epoca vi erano persone che definivano il Siracusa uno spreco di denaro e tempo a favore di un’attività che interessava solo a pochi cittadini; facendo pressione sull’amministrazione comunale affinché abbandonasse questa causa lasciandola nel disinteresse collettivo. Questo provocò una grande spaccatura che vedeva da una parte i fautori del Siracusa, dall’altra i nemici del Siracusa.
Illudersi, come questa gente ha fatto, che la città possa assistere passivamente alla morte del Siracusa, dell’unico vincolo in grado di unire tutti i cittadini dello stadio e fuori lo stadio, nel nome della città nostra, è semplicemente grottesco. Per questo, signor Sindaco, basta con organi e sottorgani, con commissioni e sottocommissioni. Chiami attorno a sé i responsabili della vita cittadina, i rappresentanti dei partiti politici. Informi il signor Prefetto e nomini un commissario straordinario con poteri limitati: subito, immediatamente, urgentissimamente. Il 30 Giugno (1965) il Siracusa potrebbe morire.
Siracusa Nuova, 26 Giugno 1965
Si nota perfettamente come tutto questo non sia cambiato nei decenni. Nel 1965 volevano esattamente le stesse identiche cose i veri sportivi siracusani, che ormai siedono sui gradoni del paradiso, che chiediamo noi oggi. La partecipazione della città. Una città che si è sempre voltata dalla parte opposta, come se non vedessero tutti i problemi della città. In una nota del periodo si legge:
Quante volte era stato sul punto di morire il vecchio e caro Siracusa! Ma c’era stato sempre qualcuno ch’era riuscito ad evitare quella che sarebbe stata una vergogna per la città tutta. Questa sventurata città è, via via, scivolata sempre più in basso fra l’ignavia delle varie amministrazioni e nell’indifferenza generale della cittadinanza. Eppure c’è anche qualcuno che osa parlare di siracusanità!
Allora, bisognerebbe farsi qualche domanda e dire: i siracusani chiedevano unità nel 1965 e la chiedono oggi nel 2019, non sarà che forse dovremmo fare fronte compatto? Le forze imprenditoriali e politiche devono unire le loro forze e creare un qualcosa che a Siracusa è stato più volte chiesto e mai tentato. Bisogna far fronte alla sfiducia collettiva, che sta portando il cittadino a rifuggiarsi nelle grandi squadre di Serie A, perdendo così l’opportunità di insegnare alle generazioni che verranno l’amore per la siracusanità.
