Il Siracusa Calcio, fuori casa, non aveva mai convinto, con delle prestazioni sottotono; ma la gara con la Scafatese, possiamo dire, che ci ha messo davanti a un capolavoro fatto di grinta, determinazione e orgoglio con una prestazione e atteggiamento superlativi. Il goal di Acquadro da distanza considerevole, sigla la vittoria degli azzurri in terra campana.
Come da previsioni la gara, soprattutto nella prima frazione di gioco, ha visto le due compagini studiarsi a centrocampo senza farsi del male. Candiano ha svolto un enorme lavoro di marcatura stretta ai danni del giocatore probabilmente più pericoloso dei padroni di casa: Aliperta.
Il Siracusa si schiera così: Iovino tra i pali, davanti le due torri Suhs e Baldan, accompagnati da Puzone e Pistolesi. A centrocampo: Palermo, Acquadro e Candiano, davanti Maggio seguito dalle due ali Alma e Longo.
Nel secondo tempo la gara sembrava essersi messa sullo stesso piano della prima metà, allora mister Turati tenta la mossa che tutti hanno chiamato a gran voce in queste settimane; fuori Candiano e dentro Limonelli, sostituzione che ha dato una spinta enorme all’azione offensiva del Siracusa, alzando notevolmente i ritmi di gioco. Il goal non tarda, è proprio un’invenzione di Acquadro dalla trequarti che con il destro lascia partire un missile che si insacca alle spalle di Feola colto sicuramente di sorpresa.
I successivi cambi permettono al Siracusa di non abbassare eccessivamente il baricentro, tenendo a bada la reazione furibonda dei padroni di casa che non mettono mai Iovino in difficoltà, ma soprattutto confermando la solidità difensiva messa in campo fino a questo momento.
La gara termina con l’abbraccio liberatorio di tutta la squadra, per una vittoria che aiuterà a consolidare il gruppo e, sicuramente, darà maggiore solidità psicologica a una squadra che ha tutte le carte in regola per fare grandi cose. Il prossimo 1 Dicembre il Siracusa ospiterà l’Akragas per quello che possiamo definire “Derby dell’antichità” tra due città che hanno fatto la storia di questa terra chiamata: Sicilia.