Sembrava la famosa partita di Champions tra Barcellona e Inter nell’annata spettacolare dei nerazzurri del 2010 con la tattica del catenaccio e resistere a oltranza agli attacchi degli avversari. In questa partita di Coppa tra Igea e Siracusa il catenaccio è stato evidentemente chiuso male e tre gol a fotocopia portano i padroni di casa nel turno successivo, mentre gli ospiti sono, ancora una volta, costretti a leccarsi delle ferite sempre più profonde. Una cosa è certa, fuori casa il Siracusa ha un atteggiamento passivo, mentre in casa esce fuori gli artigli e fa vedere il bel calcio che tutti apprezziamo; perché? Difficile rispondere a questa domanda, ma la soluzione è abbastanza semplice: serve un ridimensionamento difensivo in termini di approccio alla partita. Gli errori in difesa costano cari e gli avversari difficilmente sbagliano (come abbiamo visto negli ultimi tempi).
Domenica, allo stadio Nicola De Simone, il Siracusa affronterà nuovamente la Nuova Igea Virtus, galvanizzata dalla vittoria straripante contro gli aretusei in Coppa che, di certo, fa morale. Si scenderà in campo con la consapevolezza di avere un pubblico sconcertato da ciò che s’è visto sia a Palazzolo che a Barcellona; ma può essere un importante punto di svolta. Ovviamente battere la Nuova Igea Virtus in campionato darà nuova linfa nello spogliatoio, ciò però non toglie che il mercato di riparazione sarà fondamentale per andare a riempire lacune ormai evidenti e permettere al Siracusa di lottare per il vertice della Classifica.