Spalletti missione compiuta, l’Italia si qualifica ma che fatica!


Spalletti riesce a qualificare la nazionale Italiana ai prossimi campionati europei di calcio. Tanta sofferenza e l’episodio del rigore per l’Ucraina è un dato che farà discutere. Di Gianfranco Piccirillo:

Spalletti nella gara decisiva di Leverkusen con l’Ucraina per la qualificazione agli europei cambia formazione, inserendo un calciatore per reparto, oltre al rientro di Di Lorenzo dalla squalifica, vale a dire Buongiorno in difesa, Frattesi a centrocampo e Zaniolo nel settore offensivo. La nazionale almeno nel primo tempo non si accontenta di cercare il pareggio, che comunque garantisce il passaggio alla fase finale degli europei, peraltro proprio nella nazione che ospita la gara, per i noti e terribili problemi bellici che attanagliano la nazione ucraina, e costruisce diverse azioni pericolose, che avrebbero dovuto portare a segnare almeno un gol. Infatti, a dispetto in ogni caso di un paio di parate importanti del capitano stabiese Donnarumma, il portiere ucraino deve intervenire su Barella e Frattesi in particolare con Di Lorenzo, Chiesa e Raspadori, che pure sfiorano la porta, mancando un vantaggio, che sarebbe stato pienamente meritato. Voglio sottolineare anche la bella cornice di pubblico, che ha regalato prima e durante la gara un bello spettacolo di tifo e assoluta sportività, in particolare nel momento dell’esecuzione degli inni nazionali e che continua fino alla fine di una gara intensa e ben giocata dalle due nazionali, con l’Italia che si lascia preferire per la qualità delle giocate offensive e l’Ucraina che però non lesina impegno e volontà di vincere.

Anche se l’ingresso di Scamacca, al posto di Raspadori, sembra inizialmente addirittura rafforzare il gioco della nazionale di Spalletti, a metà ripresa l’Ucraina prende coraggio e comincia ad attaccare con una certa insistenza e così il nostro concittadino stabiese e pompeiano Donnarumma deve compiere un intervento prodigioso per rimediare ad una clamorosa incomprensione tra lui e Di Lorenzo, chiudendo con il suo corpo abilmente lo specchio della porta al calciatore avversario a pochi metri dalla linea della rete. Spalletti è costretto a sostituire Zaniolo per infortunio con Politano e contemporaneamente inserisce pure Cristante al posto del regista Jorginho, per aumentare il dinamismo della squadra, seppure a discapito del palleggio geometrico dell’italo brasiliano, che è uno dei migliori al mondo in cabina di regia, fatto che fa passare in secondo piano la sua incapacità persistente da anni di realizzare i rigori. Insomma una gara che poteva essere sbloccata più volte nel primo tempo si complica terribilmente nel finale, mettendo in apprensione i milioni di tifosi italiani nel mondo, che non avrebbero potuto tollerare un ulteriore eliminazione da una competizione finale, peraltro da campione d’Europa in carica.

Eppure l’Italia non riesce più a pungere come prima e soffre le azioni fallose degli avversari, che provano a vincere con le maniere dure. Del resto per una nazione in guerra come l’Ucraina la qualificazione alla fase finale degli europei avrebbe avuto grande impatto sulla competizione e assunto fatalmente anche un valore politico, ma Spalletti come tecnico campione d’Italia chiamato al capezzale della nazionale dopo l’addio di Mancini per la sua scelta dei petroldollari arabi, non poteva fallire questo primo importante obiettivo. L’ingresso di Kean al posto di Chiesa, che ha disputato una buona gara si spiega anche, per avere maggiore freschezza atletica nel finale e anche un poco di potenza maggiore e non solo in attacco, perché la punta della Juve e quella dell’Atalanta, Scamacca, attuano pure intensamente la fase difensiva, per impedire agli avversari di sviluppare il gioco dalle retrovie. l’Ucraina è costretta ad affidarsi ai tiri dalla distanza di Sidakov, che un portiere come Donnarumma non può mai soffrire più di tanto e nel recupero lungo oltre i cinque minuti assegnati, Spalletti si trasforma in Trapattoni e inserisce Darmian al posto di un Politano, entrato poco prima, ma quando si tratta di conquistare un obiettivo importante ogni modulo difensivo può essere accettato. L’arbitro e il var graziano l’Italia per un contatto molto dubbio di Cristante in area con un avversario, e nonostante le furibonde proteste ucraine l’Italia giunge ad una faticosa, ma tutto sommato meritata, qualificazione agli Europei di giugno in Germania.

Ancora una volta il discusso Donnarumma è protagonista di un traguardo importante per la nostra nazionale e la Castellammare sportiva può essere soddisfatta di avere un protagonista ai massimi livelli del calcio internazionale, mentre per Spalletti ci sarà tanto ancora da lavorare per onorare nel modo migliore il titolo di campione d’Europa conquistato a Wembley proprio per la bravura di Gigio Donnarumma in particolare nel parare i tiri dal dischetto. Il dato che fa riflettere più sul piano politico che su quello sportivo sarà la sfida nei ripescaggi tra Ucraina e Israele, per trovare ancora il modo di qualificarsi agli europei, ma per le due nazioni alle prese con guerre diverse, seppure similmente cruente, sarebbe molto più importante ottenere presto la fine dei conflitti.

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