Turris Juve Stabia il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo dell’associazione Stabiamore
Nella prima gara del nuovo anno le squadre napoletane confermano pregi e difetti con Colucci, che sceglie di affidarsi a Guarracino in fase offensiva, confermando per il resto la solita formazione. Il nuovo allenatore della Turris, il quarto stagionale, l’ex mai apprezzato completamente a Castellammare sia da calciatore che da allenatore, Gaetano Fontana, punta subito sul ritorno di Franco dall’Avellino a centrocampo e sullo stabiese Ercolano come esterno alto, unitamente all’esperienza di Maniero, non potendo disporre ancora di Leonetti, Giarrone e Santaniello in attacco. Nel primo tempo ci sono diverse occasioni da una parte e dall’altra, ma nessuna rete. Le più clamorose sono quelle di Maniero su ottimo assist di un effervescente Ercolano e Stampete, da una parte, e le due di Pandolfi dall’altra, con l’ex attaccante corallino, che sfiora la porta del bravo Perina, prima di piede e poi di testa. Ma i due portieri sono bravi anche in altre circostanze, a parte un paio di telefonate di Ardizzone e Scaccabarozzi, soprattutto sullo stesso Stampete e Franco, lo stabiese, e su Guarracino quello corallino, che addirittura riesce a bloccare la conclusione del giovane proveniente dal vivaio di Castellammare. Insomma non si segna nel primo tempo, ma non mancano le emozioni e anche una mezza rissa, che ha coinvolto alcuni calciatori, tra i quali Scaccabarozzi e Boccia, che vengono ammoniti con un Fontana smanioso di fare risultato contro la sua ex società e scatenato in panchina. I gol arrivano nella ripresa e sono entrambi di pregevole fattura, soprattutto quello della Turris, di Maniero in rovesciata su imbeccata di Haoudi di testa susseguente al traversone dell’ottimo Ercolano, dopo che Fontana aveva deciso di inserire immediatamente Gallo al posto di Stampete. Ma è bello pure l’immediato pareggio di Caldore in deviazione area su splendida palla di Berardocco dalla punizione, che rimette la gara sui binari di un risultato più giusto. Infatti, se è vero che Barosi deve compiere una grande parata ancora per un’incursione di uno scatenato Maniero, che si fa pure ammonire, dopo gli ingressi di Santos e D’Agostino per Zigoni e il fischiatissimo Pandolfi, bisogna considerare la grande occasione di Mignanelli a pochi metri da Perina, seppure da posizione defilata, e soprattutto l’episodio da rigore per il tocco di braccio su punizione ancora dell’abile regista Berardocco, pescarese come il campione d’Europa Marco Verratti. L’arbitro non appare convincente nell’episodio che avrebbe dovuto chiudersi con la concessione del penalty allo Stabia, e anche in altre situazioni, nelle quali ha cercato di essere equanime solo nella distribuzione dei cartellini, come quello mostrato all’agitatissimo Fontana, che peraltro avrebbe meritato probabilmente il rosso piuttosto che il blando giallo. Nella parte finale della ripresa si calmano gli animi e Colucci prova a sorpresa ad inserire Accursio Bentivegna, al posto di Guarracino, che ha fatto un’altra gara bella ed importante, sia in fase offensiva, che di copertura. Nella Turris in fase difensiva gioca bene l’ex Di Nunzio, al rientro da un infortunio, ma il migliore rimane Ercolano, mentre Fontana decide di coprirsi, inserendo Zampa e Longo al posto di un vivace Haoudi e dello stanchissimo Maniero, con Colucci che, invece sceglie Gerbo al posto di Ricci. L’occasione più importante la spreca clamorosamente D’Agostino su felice traversone di Mignanelli, mentre sull’altro fronte è sempre Ercolano a creare pericoli in fase offensiva, costringendo Caldore agli straordinari. Insomma è stato un derby interessante con diverse occasioni, ma la sensazione, ben oltre le diverse azioni della nuova Turris di Fontana, è stata che la squadra più forte, lo Stabia, non sia riuscita a manifestare chiaramente nel risultato una superiorità tattica e tecnica abbastanza evidente. Tutto sommato, in vista della gara con il Monterosi di domenica prossima al Menti, può andare bene il pareggio, però i tifosi stabiesi, assenti come i corallini all’andata a Castellammare per decisione del prefetto di Napoli, volevano vendicare l’ultima sconfitta interna e sfatare il tabù del Liguori, che incredibilmente resiste nella storia dei campionati delle due squadre napoletane.