Cinque vittorie nelle prime cinque partite di campionato. Lo score della squadra di Spalletti non lascia dubbi: il Napoli quest’anno c’è. E, fino a Domenica, sarà di nuovo primo in classifica. La Sampdoria è durata un tempo, con Ospina attento a negare il gol del pareggio alla Sampdoria. E fa sorridere anche il numero dei marcatori: dieci diversi.
Eppure la Sampdoria ha lottato, non ha fatto l’agnello sacrificale. O almeno di ha provato. Perché agli azzurri bastano dieci minuti per aprire le danze. Al 7′ minuto Osimhen ruba il tempo a Yoshida, ma si divora il gol davanti ad Audero. Ma bastano tre minuti per dimenticare tutto. L’attaccante nigeriano recupera un’altra palla, triangolazione con Insigne, palal in mezzo e destro a volo che, nonostante i tentativi di Audero, finisce in porta.
I padroni di casa però reagiscono. Prendono il controllo della partita e in tre minuti creano altrettante palle gol. Al 19′ Caputo si invola e riesce a servire dietro l’accorrente Silva che prova il tiro sotto la traversa, ma Ospina è reattivo e mette in angolo. Angolo ben girato in porta da Yoshida e il portiere colombiano salva ancora. Poi altra occasione per Candreva, di nuovo servito da Caputo ma, anche stavolta, Opsina riesce a salvare la sua porta.
Ma il Napoli, di questi tempi è cinico. E punisce di nuovo. Insigne riceve palla in area da Lozano, stop e servizio per l’arrivo di Fabian Ruiz che dal limite apre il sinistro e piazza la palla a fil di palo.
Il secondo tempo, poi, è senza appello. Al 50′ Zielinski apre per Lozano che dall’esterno alza la testa e mette un pallone teso in mezzo, dove Oshimen arriva in perfetto orario per la doppietta personale.
Da qui in poi è un monologo. Tanto che Osimhen si divora un altro gol sotto porta. Ma i blu cerchiati sono in balia degli avversari. E al 60′ Zielisnki, imbeccato da Lozano dopo una grande azione personale, si inscrive a referto diventando il decimo marcatore stagionale del Napoli.
Da segnale, dopo questo, solo il gol annullato a Candreva.
Cinque partite sono poche? A questo punto non tanto. I numeri sono questi e, nonostante tutto, sperare non è un crimine.