Dieci giocatori cambiati rispetto alla partita contro l’Argentina. Solo Donnarumma e Pellegrini i rappresentanti della “Vecchia Guardia” che ha vinto l’Europeo in campo. Poi tanti esordi: Gnonto, Pobega, Cancellieri, Ricci. Questi ultimi due rappresentano un segnale forte e deciso: rivoluzione. E, dopo un altro disastro, fare pulizia è la cosa giusta. Scamacca gioca un ottimo primo tempo ma cala vistosamente nel secondo, così Frattesi. Impatto devastante per Gbnonto che confeziona l’assist per il gol di Pellegrini.
Il pareggio, forse, lascia un po’ l’amaro in bocca per come è arrivato. Ma, dopo tante delusioni, un record rimane intatto. La Germania non batte l’Italia in una partita ufficiale.
L’Italia parte bene ma, stavolta, non crolla dopo venticinque minuti. Mancano una serie di automatismi, soprattutto manca la precisione in attacco. Ma, stavolta, gli azzurri non vogliono fare l’agnello sacrificale per la Germania. Scamacca si muove bene, colpisce anche un palo a metà primo tempo, poi si spegne. Gnabry risponde per la Germania ma si divora un gol praticamente fatto sparando incredibilmente sul fondo.
Nel secodno tempo la partita è meno tattica, ma più vivace. E al 70′ il neo entrato Wilfried Gnonto (che, a dispetto del nome, è piemontese) festeggia. Percussione sulla sinistra, cross rasoterra in mezzo, Neuer buca l’intervento e Pellegrini spinge in porta il suo quarto gol con la nazionale.
Peccato che, un minuto e mezzo dopo, Bastoni si fa ingenuamente recuperare e superare da Werner, palla a lato per l’accorrente Goretzka mette in mezzo proprio per Werner che liscia ma Kimmick pareggia comunque il conto.
Nel finale, al 94′, Pobega e Cancellieri avrebbero anche la palla per il due a uno. Ma il giocatore del Torino scivola al momento del cross e l’arbitro fischia la fine.
Le somme dicono un buon esordio. E, forse, questa può essere la Nuova Italia. E’ ovviamente troppo presto per parlare ma, oggi come oggi, abbiamo solo la speranza che il calcio italiano torni presto a splendere.