Fino a qualche tempo fa, e ancora oggi per alcuni, l’ open space era uno stile di vita, una filosofia, uno status symbol.
Avere un loft come quelli newyorkesi, buttare giù ogni parete divisoria il diktat dell’architettura.
L’ open space, o spazio aperto in italiano, è una soluzione abitativa sicuramente bella. Dal punto di vista della comodità meno vantaggiosa.
L’open space da idea di modernità, di luce, di spazio.
Le abitazioni open space attingono questo concetto dagli spazi lavorativi. E infatti questi nascono a inizio Novecento proprio per rendere più performanti lavoratori e luoghi di produzione.
Nelle case si traduce come un ambiente unico, nel quale la cucina si integra al salone per dare vita alla zona giorno, unicamente divisa dalla zona notte. Magari soltanto da una parete.
A volte neanche quella. Discorso a parte per il bagno. Che mai ovviamente potrebbe essere inglobato in alcuno spazio “pubblico”.
Con l’avvento delle nuove tecnologie addirittura oggi l’ open space domestico diventa anche spazio di lavoro.
Si fa tutto in un ambiente. Si cucina, si pranza, si ospitano gli amici, ma anche i colleghi, e si lavora appunto.
Ma non sempre l’open space è una soluzione ottimale.
Certamente tra i pro dell’ open space c’è quello della condivisione. Lo spazio aperto consente una maggiore connessione, anche in casa.
Nella bella stagione poi una abitazione così concepita gode di luce abbondante e altrettanta ariosità.
In un open space poi non esistono angoli morti. Nessun disimpegno inutile, tutta la superficie è sfruttata al massimo.
Superficie che può assumere finalità diverse a seconda del bisogno. Un angolo pranzo diventa angolo studio o lavoro, il salone di notte diventa camera da letto e così via.
Questa “promiscuità” ha però diversi altri contro.
L’ordine in primis.
Se un open space non è stra-ordinato non si ha scampo: gli ospiti arrivano e trovano un letto disfatto appena varcano la soglia, o i piatti nell’acquaio della sera prima.
Idem con gli odori.
La cucina a vista è bella e comoda ma l’odore di fritto finisce anche oltre l’uscio.
E i rumori?
Inutile dire che senza mura, che siano esse insonorizzate o meno i rumori si amplificano nello spazio comune. E ovviamente diventa impossibile anche guardare due programmi in Tv nello stesso momento.
Se la famiglia è composta da padre madre e figli, con l’età subentra anche un fattore privacy. L’amico del figlio, la prima fidanzata, ma anche momenti intimi di una coppia possono soffrire di mancanza di privacy in un open space.
In conclusione dunque chiunque abbia in mente di abitare in una casa open space dovrà abituarsi a ricevere complimenti per l’estetica e la modernità, e anche reclami per odori e rumori moltesti!