Sviluppo sostenibile e agenda 2030: la Penisola bocciata dall’Asvis


L’Italia e l’Europa devono rispettare un determinato ruolino di marcia in vista del 2030, per una questione di sostenibilità e di rispetto del pianeta. Purtroppo, la Penisola al momento appare indietro, al punto da essere stata bocciata dall’Asvis. Nonostante i grandi passi in avanti mossi negli ultimi anni, lo Stivale dimostra di avere ancora delle lacune piuttosto profonde da colmare. Vediamo quindi di approfondire questo argomento.

In Italia rallenta lo sviluppo sostenibile

L’Agenda 2030 prevede il raggiungimento di determinati obiettivi, ed è una regola che vale per ogni paese in Europa. Ebbene, l’Italia attualmente non passa l’esame e deve dunque migliorare il proprio impegno, soprattutto per quel che riguarda lo sviluppo sostenibile. È chiaro che la pandemia e l’emergenza sanitaria hanno interrotto il nostro percorso virtuoso, ma va detto che comunque le cause di questo stop non sono da assegnare soltanto al periodo vissuto di recente.

Il rischio è di non soddisfare le richieste dell’ONU, ed è un vero peccato, considerando che in tempi non sospetti la Penisola si presentava ai nastri di partenza come uno dei paesi più virtuosi in Europa. Il vero problema riguarda una serie di aspetti nel settore della sostenibilità ambientale, come nel caso della produzione di energia pulita e accessibile, ma anche per quel che riguarda la sicurezza delle strade e l’inquinamento. In altre parole, la Penisola ha l’obbligo di rimettersi in carreggiata e di ripartire da dove si era inspiegabilmente arenata: ovvero seguendo un piano nazionale maggiormente votato alla tutela dell’ecosistema e al rispetto dei diversi goal prefissati dall’agenda 2030.

Come contribuire allo sviluppo sostenibile?

Il governo e le aziende sono i primi che devono aderire con maggiore convinzione ai dettami dell’ONU, ma ovviamente anche i cittadini e le famiglie devono fare la loro parte. Si parla soprattutto di una questione di energia sostenibile.

Per chi acquista case appena costruite, o per chi intende effettuare una ristrutturazione, è importante tener conto di alcune opzioni e dell’installazione di impianti più moderni e tecnologici. Si parla di sistemi a basso consumo e con un’efficienza energetica superiore: come viene spiegato in alcune guide informative, come quella sull’efficienza energetica di VIVI energia, questo è un modo utile per avere una casa ecologica e concorrere a realizzare uno sviluppo sostenibile. È chiaro poi che serve diminuire gli sprechi energetici in casa, e questo discorso riguarda sia il consumo di gas, sia la luce elettrica e l’acqua.

È possibile farlo puntando su operazioni come la coibentazione dell’edificio, l’installazione degli infissi termoisolanti, l’utilizzo di energia rinnovabile e di elettrodomestici green. Poi si consiglia di approfittare delle grandi opportunità offerte dalla domotica, che consente di ridurre al minimo gli sprechi energetici, grazie ad una serie di soluzioni che automatizzano certi processi.

 

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