Ciro Priello, ospite del Social World Film Festival, è l’anima del gruppo comico The Jackal. Nati per gioco – come ha spiegato lo stesso Priello – The Jackal hanno conquistato, nel breve tempo l’ammirazione di oltre duemilioni di fan.
Parodie e piccoli corti con i quali The Jackal, mossi solo ed esclusivamente da una gran voglia di raccontarsi, giocando ed estremizzando situazioni di vita quotidiana, sono diventati talmente famosi da essere richiesti ovunque: eventi, programmi televisivi, serie tv, film. Dal web al Festival di Sanremo, dal web alle produzioni cinematografiche.
Ciro Priello: “Lo facevamo già tra i banchi di scuola”
“Lo facevamo già ai tempi della scuola” – ha detto Priello durante l’intervista nella Sala Bertolucci del Castello Giusso di Vico Equense – “io, Francesco e Simone, che tra l’altro conosco fin dall’asilo, alle scuole medie abbiamo avuto la fortuna di avere come professore Demetrio Salvi che ci ha coinvolti in un corso di cinema. A casa trascorrevano ore a studiare le diverse inquadrature; poi, proiettavamo i video nell’aula magna ai quali assistevano i nostri compagni. Una sorta di antenato di Youtube.”
“Con il passare degli anni, con l’arrivo delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di comunicazione abbiamo dato un’impronta via via sempre più importante e sono nate le nostre prime produzioni come The Jackal prima su Youtube e poi sui principali social. Credo che se fossimo nati dopo, probabilmente saremmo stati, quelli dei “Tik Tok”.
Nel tempo siamo cresciuti anche numericamente. Oltre alle persone che vedete in video, naturalmente c’è tutto un lavoro di produzione; c’è un regista, ci sono musicisti, montatori, sceneggiatori, tutti professionisti, ciascuno nel proprio campo, al fine di ottenere e pubblicare un prodotto di qualità.”
“Trovo che l’autoironia sia la forma più alta di intelligenza”
“Facciamo sorridere le persone, ma offriamo anche spunti di riflessione, soprattutto negli ultimi tempi che siamo spesso un mezzo per veicolare importanti messaggi. E’ meraviglioso far riflettere le persone facendole sorridere. Trovo che l’autoironia sia la forma di intelligenza più alta. Ed è una magia quando personaggi come Roberto Saviano, Piefrancesco Favino, Emma Marrone e tanti altri si divertono “giocando” insieme a noi.”
“Il futuro? “Mi piacerebbe continuare a fare cinema. Nell’ultimo anno ho preso parte a due produzioni cinematografiche non ancora uscite in sala. Una delle due è un film d’animazione nel quale ho il ruolo da protagonista. Mi piacerebbe anche recitare un ruolo drammatico; intimamente ho una propensione alla drammaticità; mia moglie ne sa qualcosa” – dice indicando la moglie presente in sala ed aggiungendo “che il loro incontro, avvenuto 6 anni fa, è stato un vero colpo di fulmine.”