“C’mon C’mon” – Johnny (Joaquin Phoenix) fa il cronista radiofonico con la particolarità di interrogare i bambini su quello che si aspettano dal loro futuro. A un anno dalla morte di sua madre telefona a sua sorella Viv (Gaby Hoffmann), che gli chiede di stare un po’ con suo figlio Jesse (Woody Norman) di nove anni per permetterle di andare a Oakland ad accudire suo marito Paul (Scott McNairy) affetto da problemi psichici. Jesse attraverserà così l’est degli Stati Uniti tra New York e New Orleans insieme allo zio alle prese col suo lavoro e intanto nascerà un legame speciale.
“C’mon C’mon”, recensione
L’ultimo lavoro scritto e diretto da Mike Mills ha già raccolto consensi e nomination illustri in festival indipendenti e non (British Academy Film Awards e Critics’ Choice Awards per dirne un paio). A balzare subito agli occhi è il bianco e nero disegnato dalla fotografia di Robbie Ryan che avvolge la narrazione, rende essenziale un rapporto e riserva il colore all’amore delle madri. Ma a rubare la scena è di fatto il punto di vista ancora incontaminato dei più piccoli, liberi di sognare e immaginare tutto ciò che vogliono.
Johnny è abituato a lavorare con i bambini ma soltanto quando inizia a badare al nipotino entra veramente dentro alle dinamiche dell’essere genitore, che portano continuamente alla ricerca di equilibri non sempre facili da trovare. Un film non semplice, fatto di narrazione arrestata da improvvisi flussi di coscienza, reso più caldo e umano dall’interpretazione di Joaquin Phoenix. Al personaggio del piccolo Woody Norman vengono invece posti pochi freni: il bambino tira fuori senza filtri tutto ciò che ha dentro, capricci compresi. Il tutto in una sorta di diario spontaneo e autentico, che il giovane attore traccia sullo schermo con grande efficacia e grande presenza scenica.
Molto più edificanti dei capricci di cui sopra appaiono le vere interviste ai ragazzi, che apportano i colori che invece metaforicamente mancherebbero al lavoro di Mills. Un lungometraggio comunque affascinante per la sua tenera malinconia e che cambia prospettiva, dopo i due film dedicati ai genitori: “Beginners” del 2010 e “Le donne della mia vita” del 2016. Un cinema al di là di tutto vero, non convenzionale e senza orpelli, garbato ed emozionante, che immerge relazione e confronti in affascinanti paesaggi americani. E che guarda al futuro dei sentimenti che oggi troviamo sempre meno spazio per coltivare e alle inevitabili difficoltà da affrontare e superare.
“C’mon C’mon” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 7 aprile 2022.