“Deep” – Jane (Panisara Rikulsurakan) studia e vive con la sorella minore e la nonna ma le ristrettezze economiche le impediscono di pagare il mutuo. Non dorme mai o quasi, anche per sfruttare ogni secondo delle ventiquattro ore giornaliere a sua disposizione. Per tutto ciò non esita ad accettare di partecipare in cambio di grosse somme di denaro ad un esperimento innovativo di una casa farmaceutica. Le verrà impiantato un microchip dietro la testa che immagazzinerà la Qratonina, sostanza che il cervello produce quando si rimane svegli. Non dovrà però mai addormentarsi per più di sessanta secondi per non subire un infarto. Jane partecipa al progetto “Deep” insieme a tre coetanei: Win (Kay Lertsittichai), che passa le notti tra un party e l’altro, Cin (Supanaree Sutavijitvong), influencer che studia medicina solo per compiacere la sua famiglia e Peach (Krit Jeerapattananuwong), un nerd che trascorre la sua esistenza davanti ad un computer a giocare online. I quattro arriveranno al terzo livello di “Deep”, dove tutto si farà estremamente pericoloso e complicato.
“Deep”, recensione
Questo titolo thailandese parte da un’idea di base alquanto interessante e risulta ben girato ma si pone il limite di rimanere troppo teen movie e di perdersi soprattutto nella svolta finale. Possibile che i ragazzi non possano denunciare ciò che gli sta accadendo e far rimuovere da qualcun altro i chip dalle loro nuche? Per questo e per altri motivi in particolare i difetti di sceneggiatura destano più di qualche perplessità, considerato anche che a lavorarci sono stati in sei. Sono in realtà cinque anche i registi, il cui lavoro sortisce un risultato sicuramente migliore.
Fin dai primi minuti la vicenda viene apparecchiata nel migliore dei modi ma, una volta entrati nel vivo dell’esperimento “Deep”, le difficoltà dei protagonisti vengono affrontate sbrigativamente e perdendo un po’ troppo il filo della tensione. Un’impresa che doveva insomma apparire epica e ricca di implicazioni finisce per sgonfiarsi e dare spazio ad altre tematiche di secondo piano. Il risultato è che “Deep” non spaventa, non mette in apprensione lo spettatore e resta appetibile perlopiù per un pubblico giovane. Non sprofonda definitivamente soltanto in virtù di un ritmo vivace e di un montaggio che funziona ma ciò non può nascondere le incoerenze dello script e la mancanza di pathos, che pure una prova così dura doveva generare nei personaggi.
“Deep” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 16 luglio 2021.