“Elegia americana”, trama e recensione


Elegia americana” – Fin dalla tenera età J. D. Vance (Gabriel Basso) ha dovuto imparare a lottare. Contro i coetanei che lo bullizzavano, contro la madre tossicodipendente (Amy Adams) che cambiava un compagno dopo l’altro, contro le difficoltà di potersi permettere gli studi di giurisprudenza a Yale. A combattere assieme a lui però c’è sempre stata una nonna mai doma (Glenn Close), che continuava a raccomandargli di fare tutto quello che occorre per inseguire il sogno americano. L’ennesima crisi della mamma costringe J.D. a fare ritorno in Ohio poche ore prima di un importante colloquio di lavoro ma il ragazzo non si arrenderà e si andrà a prendere una vita migliore lottando con le unghie e con i denti.

“Elegia americana”, recensione

Sforzo produttivo importante per Netflix, che aggiunge così al suo catalogo un film originale con altri nomi importanti come quelli appunto di Ron Award, di Glenn Close, Amy Adams, e del compositore Hans Zimmer. E che probabilmente farà capolino nella cerimonia dei premi Oscar, quest’anno programmata per il 25 aprile 2021 e aperta ai film usciti online.

Che sia finalmente la volta buona dopo sette nomination a vuoto per la Close? La sua Mamaw resta impressa per il suo sguardo intenso e imperturbabile, maturato in una ragazzina che a tredici anni è dovuta scappare in Ohio perché rimasta incinta. Come se non bastasse, suo marito rientra spesso ubriaco a casa ed è un violento.

Sorge immediato e spontaneo l’accostamento con Frank Capra, in special modo quello de “La vita è meravigliosa”. Così come quello con un altro viaggio di un reietto verso la redenzione, raccontato sempre dal regista Ron Howard: quello di Jim Braddock in “Cinderella Man – Una ragione per lottare”. Ma la differenza sostanziale è che in questo “Elegia americana” ci vuole molto più tempo per legarsi ai personaggi di una storia popolata da persone normali, con dolori e problematiche comuni a quelle di tante altre.

L’”hillibilly” del titolo originale è lo scemo del villaggio, chi risiede in campagna o sulle montagne e vive nell’arretratezza. Ron Howard si trova a suo agio nel raccontare la crisi di questi contesti tra la fine degli anni Novanta e il 2011. Contesti nei quali Donald Trump ha poi raccolto parecchi voti.

Elegia americana, tratto da una storia vera

Il film adatta attraverso la sceneggiatura di Vanessa Taylor le memorie del vero J.D. Vance, un ragazzotto che fin dall’adolescenza si dedica con sacrificio all’algebra e in tv preferisce guardare Al Gore e Monica Lewinsky, snobbando il “Terminator” tanto amato dalla nonna. Che lo utilizza per classificare tutte le tipologie di persone esistenti: buone, cattive e neutrali. J.D. è reduce da un passato da marine in Iraq che non ci viene mostrato e arriverà a fare faville a Wall Street. Comprensibilmente Gabriel Basso si prende la scena ma deve qua e là cederne il centro alla forza di due interpreti come Glenn Close ed Amy Adams. Valgono maggiormente la visione le loro prove che un intreccio raramente degno di nota, che decolla perlopiù nella seconda metà del lungometraggio.

“Elegia americana” è disponibile in streaming su Netflix dal 24 novembre 2020.

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