Abbiamo intervistato in esclusiva Roberta Catarzi, nota presentatrice ed attrice ma anche Pedagogista
La nostra redazione ha intervistato in esclusiva la Dott.ssa Roberta Catarzi, attrice, presentatrice di origini fiorentine, nonchè Dottoressa laureata in Pedagogia, le abbiamo rivolto domande sulla sua professione e ci siamo soffermati anche sulla figura del mental coach, una professione che sta prendendo sempre più piede nei club calcistici.
Come ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo?
Avevo 13 anni, facevo le scuole medie, poi ho iniziato un corso di Teatro e ho vinto il premio come migliore attrice protagonista in un’opera di Pirandello. Da qui ho iniziato a fare un corso di recitazione e dizione, poi mi sono avvicinata anche alla moda come fotomodella anche se è durato poco.
In questo momento di cosa ti stai occupando?
Lavoro come Pedagogista, poi faccio spettacoli live, ho in programma un Film anche se al momento non posso svelare i dettagli, sarò in Radio prima dell’Estate e continuerò a fare i live.
Come ti è nata la passione per la Pedagogia?
Mi piace stare in una relazione d’aiuto, aiutare qualcuno, e inoltre sempre pensato di lavorare con bambini o ragazzini. Aiutando i minori ho la possibilità di cambiare in qualche modo la società, poichè i bambini di oggi saranno gli adulti di domani. Lavoro anche sugli adulti ma di riflesso, perchè non sono altro che i genitori che mi portano i figli in assistenza.
Quali sono le maggiori problematiche che si riscontrano nella tua professione?
Io mi occupo dei disturbi specifici dell’apprendimento e faccio consulenza pedagogica più in genere. Ad oggi sopratutto verso i DSA c’è poca sensibilità, la difficoltà è far capire agli altri di cosa si stia parlano. La famiglia patriarcale non esiste più, ed i ragazzi si ritrovano ad avere genitori separati, famiglie divise etc. Per quanto riguarda i social io non posso di certo demonizzarli, un ragazzo se è solo è indubbio che ne faccia uso. La mia è una figura di supporto, io devo coadiuvare certe situazioni, ed è molto bello lavorare in questo senso. Occorre tatto, delicatezza e una grande stabilità personale.
A che cosa non rinunceresti mai?
Non rinuncerei a mangiare, perchè mi piace molto. Non rinuncerei a baciare, non rinuncerei a viaggiare, alla mia libertà, a formarmi a fare esperienza ed a vivere, non rinuncerei anche a ballare.
Tacchi a spillo o scarpe da tennis?
Dipende, da quando sono entrata nei trenta anche scarpe da tennis, adesso le ho indosso rigorosamente personalizzate molto fashion. Mi piace molto lo stivaletto per un look più aggressivo ma sempre ricercato.
Scegli tra serata in discoteca, cinema, a casa camino acceso sul divano accanto al tuo Lui.
In realtà sceglierei tutte e tre le soluzioni, mi piace ballare ma ci vado più volentieri d’estate. Per quanto riguarda la sera con camino ci vuole una persona speciale, bisogna pensarci un attimo perchè se devo fare una scelta importante la devo valutare. Mi piace andare al cinema d’Inverno sopratutto quando sul cartellone ci sono io.
Sei tifosa della Fiorentina, come è nata questa passione?
Io sono nata a Firenze e ho Firenze nel Cuore, lo ritengo come un amore di patria. Quando commento la Fiorentina in TV non commento solo l’aspetto tecnico ma in relazione anche all’aspetto pedagogico e sociale, ovvero riguardo alla motivazione dei giocatori ed il sentimento.
Il mondo sportivo ha bisogno di questa figura, c’è molta competizione e l’atleta ha bisogno di essere rimotivato. L’obiettivo è tirare fuori dall’atleta il meglio. Ricordiamo che lo sport inizialmente nasce come istinto primordiale per approcacciarsi il cibo, poi dopo diventa ludico.