Creed III – Sono passati cinque anni dai fatti di “Creed II” e Adonis detto Donnie (Michael B. Jordan) conduce una vita abbastanza serena sia a livello familiare che lavorativo, con un solo incontro a separarlo dal ritiro. Questo scenario verrà sconvolto dall’uscita dal carcere del vecchio amico e puglie Damian Anderson (Jonathan Majors), intenzionato a rimettersi i guantoni e a farsi valere. Donnie si sente in debito con lui per essere stato la causa della sua detenzione e per essere sparito negli ultimi anni. Acconsentirà quindi alla sfida sul ring per decretare il vincitore dei pesi massimi.
Creed III, recensione
L’immortale saga di Rocky raggiunge il capitolo numero nove e continua a seguire le vicende del figlio illegittimo di Apollo Creed, questa volta con il primo film di Michael B. Jordan da regista oltre che da attore protagonista. È anche il primo lungometraggio nel quale non vediamo apparire Rocky Balboa, con Sylvester Stallone che figura unicamente come produttore.
Diciamo subito che Jordan mostra una discreta capacità di guidare cast e macchina da presa ma a parte qualche spunto apprezzabile (vedi lo scontro finale in stile anime che vede scomparire chiunque tranne i due contendenti) il lungometraggio stenta a sorprendere. Inoltre l’antagonista di turno viene tratteggiato in maniera piatta e priva di sfumature dalla sceneggiatura di Keenan Coogler e Zach Baylin.
Dame è una figura completamente nera, la cui negatività è contrapposta ai valori impeccabili di Creed. La recitazione di Jonathan Majors è inoltre troppo sovraccarica, fattore che in definitiva rende il suo personaggio una caricatura di sé stesso. Nonostante questo l’effetto finale è altamente spettacolare e quindi capace di bucare brillantemente lo schermo. Molto più apprezzabili e realistiche le dinamiche familiari di casa Creed, con i problemi di salute di moglie, mamma e figlia che non sminuiscono il potere rigenerante degli affetti. A questo proposito una menzione speciale merita l’interpretazione di Tessa Thompson, una Bianca misurata eppure sentitissima.
Un film che si lascia poco spazio all’ironia, che edulcora gli esiti dei combattimenti e in fin dei conti fa così pesare almeno in parte l’assenza di Stallone. Nonostante questo non manca un certo intrattenimento garantito da intensità, sequenze di azione ben congegnate e buon ritmo. I capitoli precedenti erano certamente più carichi a livello emotivo, anche perché giocavano molto sull’effetto nostalgia. Emerge invece qui chiaramente la voglia di Jordan di cambiare rotta al franchise, strizzando l’occhio ad un pubblico diverso ed allontanandosi dalle dinamiche narrative passate.
“Creed III” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 2 marzo 2023, raccogliendo in pochi giorni quasi tre milioni di euro di incassi.