Henk Rogers (Taron Egerton), olandese, cresciuto negli Stati Uniti d’America e marito di una donna giapponese, sta provando a vendere con scarsi risultati l’ultimo videogioco che ha ideato quando si imbatte in “Tetris”. È il 1988 e ne intuisce subito l’incredibile potenziale, motivo per cui raggiunge quanto prima l’Unione Sovietica, patria del suo creatore Aleksej Pažitnov (Nikita Yefremov) che, immerso nel più stringente regime comunista, da tutto questo non guadagna nemmeno un centesimo. Come se non bastasse Rogers dovrà battagliare allo stesso tempo con i rivali Robert Stein (Toby Jones), Robert Maxwell (Roger Allam) e suo figlio Kevin (Anthony Boyle).
Tetris, recensione
Un intricata storia vera paragonabile all’incastro dei diversi mitici mattoncini da quattro, in cui la realtà si trasforma in un insieme di pixel e viceversa. Più o meno tutte le immagini incluse nel trailer ci scorrono davanti a inizio film, poi c’è spazio solo per una fitta successione di eventi che aggiunge man mano pezzi ad un puzzle che è piacevole vedere assemblato gradualmente, anche perché dietro c’è il racconto della storia con la “s” maiuscola. La guerra fredda, la caduta del Muro di Berlino, il KGB, i vuoti legislativi sui diritti di sfruttamento, spionaggio e complotti. Tutto questo unito ad un certo spirito nostalgico degli anni Ottanta oggi tanto inflazionato e ad una rappresentazione spietata di quella Russia.
“Tetris” è un gioco che ha fatto epoca, ad oggi tra i più popolari della storia con mezzo miliardo di copie vendute. Il lavoro incessante di Rogers lo consegnò tra mille difficoltà nelle mani del colosso Nintendo che stava per lanciare la celebre console portatile Game Boy, altro pezzo di storia. Nuovo biopic dopo “Rocketman” per Taron Egerton, che dismette i panni di Elton John e veste quelli di Rogers con grande disinvoltura e padronanza del proprio talento. A fiancheggiarlo un brillante Nikita Yefremov, col quale darà vita ad una complicata ma affascinante amicizia.
La regia dello scozzese Jon S. Baird (“Stanlio & Ollio”) si preoccupa di non creare mai tempi morti e il risultato è che le quasi due ore di durata scorrono in maniera fluida. Questo consente all’opera di poter far presa sul pubblico giovane e meno giovane, anche se ci vuole una certa attenzione per non perdersi qualche pezzo e in questo aiuta molto la didascalica narrazione iniziale da parte del protagonista. Onnipresente la colonna sonora di Lorne Balfe, che richiama continuamente il tema principale di “Tetris” e rispolvera diverse hit storiche.
Dopo la presentazione al festival South by Shoutwest dello scorso marzo “Tetris” è disponibile in streaming su Apple Tv+ dal 31 marzo 2023.