“Il collezionista di carte”, trama e recensione


“Il collezionista di carte” – Dopo le violazioni dei diritti umani perpetrati come carceriere ad Abu Grahib William Tell (Oscar Isaac) ha trascorso dieci anni in carcere, dove ha imparato a giocare e a contare le carte. Una volta fuori ha cominciato a giocare come professionista fin quando non incontra il giovane Cirk (Tye Sheridan), figlio di un suo collega torturatore che si è suicidato. William lo porta in giro con sé per tornei e lo accoglie sotto la sua ala protettiva in quanto lo vede come un modo per espiare i suoi peccati. Intanto viene avvicinato da La Linda (Tiffany Haddish), mediatore tra giocatori e finanziatori: dopo alcuni tentennamenti iniziali accetterà di giocare e vincere con i suoi soldi, sempre per permettere a Cirk di ripagare tutti i suoi debiti.

“Il collezionista di carte”, recensione

“Il collezionista di carte” ha avuto una gestazione complicata tra interruzioni delle riprese per via del Covid, Ocar Isaac impegnato sul set di “Dune” (che abbiamo recensito qui) e le porte chiuse di Netflix e Amazon. Poi è arrivata la corsa per il Leone D’oro a Venezia 2021 e il buon riscontro di pubblico e critica. Aveva le sue buon ragioni Martin Scorsese per produrre un film suggestivo, capace di creare un’atmosfera particolare principalmente grazie ad un protagonista magnetico.

Contare le carte, si sa, non è consentito ma William resta in ballo perché non esagera, si accontenta di puntare e vincere moderatamente. La sua flemma nasconde in realtà un’ardente desiderio di riuscire a perdonare sé stesso, unica via percorribile in quanto ciò che ha fatto rappresenta un fardello che non potrà mai togliersi dalle spalle. Poco più di un cameo quello di Willem Dafoe, già al fianco di Isaac in “Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità” il quale qui si trova un film quasi tutto al suo servizio. La sua è un’interpretazione misurata, glaciale e vincente; in poche parole la cosa migliore del lungometraggio.

Anche quando la narrazione langue Schrader si conferma maestro nel creare tensione anche solo con l’attesa e l’universo che è capace di creare. Un male di vivere, quello del suo Tell, sempre ingabbiato in interni freddi, che possono essere quelli di un motel o di un casino ma mai quelli di una vera e propria casa, sospesi come le note di Robert Levon Been. Tell paga anche per le colpe di chi gli ha comandato il male ma non per questo viene giustificata la violenza che perpetra per voglia di rivalsa. Giocare e vincere qui non rappresenta nessun motivo di interesse nemmeno per lo spettatore ma soltanto una cruda metafora della vita.

Dopo l’uscita nelle nostre sale dello scorso settembre, “Il collezionista di carte” è disponibile su NOW e Sky a partire dal 14 aprile 2022.

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