“Il talento del calabrone”, trama e recensione


“Il talento del calabrone” –  Come  ogni notte lo speaker Steph (Lorenzo Richelmy) sta conducendo la sua trasmissione su Radio 105 nel cuore di Milano. In procinto di assegnare dei biglietti omaggio per un concerto della Milano Fashion Week, si imbatte una telefonata di un insolito ascoltatore che sui social network assume il nickname “Il calabrone”. Carlo (Sergio Castellitto), questo il suo vero nome, minaccia di suicidarsi in diretta radio mostrando l’ordigno che trasporta per la città in auto con lui, dopo aver causato un esplosione ai piani alti di un grattacielo. Irrompe così in scena il tenente colonnello Rosa Amedei (Anna Foglietta), al fine di localizzare l’uomo ed impedire una strage.

“Il talento del calabrone”, trama e recensione

“Il talento del calabrone” è un thriller italiano che corre sul filo del telefono diretto da Giacomo Cimini, al suo secondo lungometraggio che è poi anche il primo girato in lingua italiana. La sceneggiatura scritta a quattro mani con Lorenzo Collalti parte da un incipit che ricorda quello del romanzo “Io uccido” di Giorgio Faletti e approda ad un finale che tratta tematiche di spessore. Il problema è che lo fa ricorrendo a qualche forzatura di troppo che mette in serio rischio la sospensione dell’incredulità. Troppo serioso ed enfatico più di qualche personaggio, in particolare il tenente Amedei che minaccia di far saltare il cervello a Steph in maniera surreale, come se fosse davvero possibile. Ma il punto è che diversi dialoghi appaiono troppo impostati, di maniera e talvolta palesemente didascalici.

A contribuire a reggere il tutto troviamo una grande prova di Sergio Castellitto praticamente sempre da seduto, se si eccettua una scena in cui viene riprodotto un vecchio video. Da segnalare anche la fotografia di Maurizio Calvesi, d’effetto ma sempre elegante. Proprio come qualche idea di sceneggiatura circa il rapporto e le dinamiche di Carlo con la sua famiglia.

Le luci di Milano la rendono affascinante e i droni la fanno assomigliare ad una città americana, mentre i brani di musica classica accompagnano suggestivamente i flashback e la corsa contro il tempo per fermare l’aspirante suicida. Lo script di per sé ci regala questa come altre ibridazioni interessanti, con un finale acuto e che riesce a sfuggire ad una facile prevedibilità. Peccato per la non ottimale caratterizzazione di alcuni personaggi, che li rende poco credibili e poco autentici, e per alcuni snodi infelici. Gli stessi Lorenzo Richelmy e Anna Foglietta non sembrano essere stati sfruttati al meglio. Tutto questo distrae e allenta un po’ la tensione che, si sa, è il cuore pulsante del genere thriller. Ma a livello di intrattenimento Cimini riesce comunque a portare a casa un discreto risultato, specie man mano che ci si avvicina al finale.

Dopo la mancata uscita al cinema dello scorso 5 marzo causa Covid, “Il talento del calabrone” è disponibile in streaming su Amazon Prime Video dal 18 novembre 2020.

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