“Judas and the Black Messiah” – Nel 1966 a soli 17 anni William O’ Neal (Lakeith Stanfield) fu arrestato per furto d’auto a Chicago e accettò in cambio della libertà di diventare un infiltrato nelle Pantere Nere. Diventerà capo della sicurezza dell’organizzazione rivoluzionaria per la sezione locale e conquisterà la fiducia del presidente Fred Hampton (Daniel Kaluuya), salvo poi tradirlo e facilitarne l’uccisione da parte dell’FBI tre anni più tardi.
“Judas and the Black Messiah”, recensione
Shaka King decide di raccontare una pagina di storia americana certamente poco gloriosa mettendo al centro il Giuda ‘O Neal, morto poi probabilmente suicida nel 1990, ed evitando la magnificazione del messia Hampton. Quest’ultimo compare curiosamente come personaggio anche in un altro dei lungometraggi candidati all’Oscar come miglior film e precisamente ne “Il processo ai Chicago 7” (che abbiamo recensito qui). Daniel Kaluuya si è portato a casa il Golden Globe come miglior attore non protagonista ma come dicevamo in primo piano troviamo i tormenti di O’ Neal, del quale Lakeith Stanfield mostra a forza di silenzi il conflitto interiore tra voler aderire alla rivoluzione e il dover fingere e tradire per non morire atrocemente da spia. Una fragilità e un’imperfezione che colpiscono nel segno.
Proprio questo punto di vista dona una certa freschezza ad un film biografico altrimenti davvero come tanti altri. A maggior ragione in mesi che hanno visto l’uscita di opere come il già citato “Il processo ai Chicago 7” e “Quella notte a Miami…”. La narrazione procede spedita e con buon ritmo nelle sue due ore di durata, riuscendo a raccontare luci ed ombre sia dell’FBI che delle Pantere Nere. Una storia sviscerata in maniera cruda senza spazio per il melodramma. Ne è un emblema lo sguardo in primo piano impietrito e quasi senza espressione di Dominique Fishback, che impersona la compagna incinta di Hampton, nel momento in cui il leader viene assassinato nel sonno dopo essere stato drogato.
Ha questa impronta la denuncia in epoca Black Lives Matter del regista King, che centellina le immagini di repertorio per schierarsi comunque in maniera inequivocabile. Il suo equilibrio, unito alle performance di Stanfield e Kaluuya, confezionano un film che pur non facendo gridare al capolavoro si rivela di ottima fattura e concorrerà per sei statuette nella prossima notte degli Oscar.
“Judas and the Black Messiah” è disponibile in streaming on demand dal 9 aprile 2021, a noleggio su Amazon Prime Video, YouTube e Google Play.