Il nuovo capitolo della saga di Jumanji si arricchisce di due pezzi da novanta come Danny DeVito e Danny Glover e riesce a divertire il pubblico a cui si rivolge pur senza particolari innovazioni.
Jumanji: The next level – Trama e recensione
Ritroviamo in questo “Jumanji: The next level” gli stessi protagonisti due anni dopo gli eventi di “Jumanj – Benvenuti nella giungla”, con Spencer che si è trasferito a New York, ha conservato i pezzi del videogioco e vi si trova nuovamente catapultato dentro. Ecco che i suoi amici Martha, Benthany e Fridge, ritrovatisi per un brunch e preoccupati per la sua sorte, devono seguirlo a ruota per riportarlo nella vita reale. Per un malfunzionamento del gioco ormai ridotto in frantumi finiscono in Jumanji anche il nonno di Spencer, impersonato da Danny DeVito, e il suo ex socio e compagno Milo (Danny Glover). Il dover necessariamente fare squadra all’interno di Jumanji riavvicinerà i due dopo i dissidi passati, nel contesto di una morale che predica l’unione sempre e comunque.
I 962 milioni di dollari di incasso del capitolo precedente (che di milioni ne costò soltanto 90), reboot del film del 1995 con Robin Williams, hanno portato per forza di cosa a questo ennesimo sequel. Una certa freschezza della narrazione si mantiene, più che per le cose nuove che hanno da dire e aggiungere gli autori, grazie al meccanismo degli avatar che nel gioco possono essere continuamente scambiati tra i protagonisti del film nella vita reale.
La regia di Jake Kasdan cerca come era prevedibile l’intrattenimento puro, puntando notevolmente, oltre che sugli effetti speciali con struzzi, mandrilli, dune e ponti di corda sospesi, sulla comicità di Dwayne Johnson (The Rock), Jack Black e Danny DeVito. L’illustre figlio d’arte non rischia stravolgendo il format e confeziona un film per un target trasversale, che può essere facilmente seguito anche da chi non ha visto i capitoli precedenti. Gli amanti della serie televisiva “Game of thrones – Il trono di spade” ritroveranno Rory McCann, il Mastino, che qui interpreta l’antagonista di The Rock e compagni. Insieme anche a Karen Gillan, Nick Jonas e alla rapper Awkwafina.
Il finale più che aperto con il videogioco che viene ancora una volta manomesso e riversa gli struzzi nel mondo reale fa capire l’intenzione dei produttori di voler proseguire ancora con altri film di una serie che però ha cominciato a mostrare la corda. Se due anni fa la spinta propulsiva della novità del passaggio dal gioco da tavola al videogame era stata determinante per il grande successo al botteghino, questa volta bisognerà inventarsi ancora qualcos’altro di nuovo per non correre il rischio di sfornare un film fine a sé stesso. Anche se, beninteso, il divertimento in “Jumanji: The next level” non manca così come le trovate brillanti. L’anziano malandato interpretato da Danny DeVito che si ritrova nel corpo scultoreo di Dwayne Johnson è soltanto una di queste. Per farsi due risate durante le feste natalizie può bastare, per il “next level” di Jumanji servirà ben altro.