Una storia sconosciuta ai più, che valeva la pena raccontare: “Capitano” di Edoardo Angelis con Pierfrancesco Favino
Durante la seconda guerra mondiale al comando del sommergibile “Comandante Cappellini” c’era il messinese Salvatore Todaro (Pierfrancesco Favino), che poteva starsene a casa accanto alla consorte Rina (Silvia D’Amico) per problemi alla schiena e invece navigava pericolosamente in mare aperto.Quando una nave belga attacca il sommergibile quest’ultimo la affonda con il cannone di bordo e Todaro raccoglie e traina ventisei naufraghi, nonostante per lui sia poco sicuro navigare in superficie.
Capitano, recensione
Il nuovo film di De Angelis, scritto con Sandro Veronesi, porta in dote un importante e attualissimo messaggio, insito nel nostro dna di italiani.
Eroismo a parte si tratta di umanità, di solidarietà e coraggio oltre i pur onnipresenti timori, del prendersi cura di chi è in difficoltà, del soccorrere l’altro al di là di qualsiasi convenzione contraria.C’è tutto il paese in questa storia vera, ricostruito nei molteplici dialetti e inflessioni dell’equipaggio.
L’utilizzo di effetti speciali (ai quali ha lavorato Kevin Tod Haug: “Quantum of Solace”, “Panic Room”) non inficia sul crudo realismo, misto ad un’aura volutamente epica e fastosa.Si sentono tutti insomma gli oltre quattordici milioni di euro di budget, insieme all’ausilio degli archivi della Marina Militare e del diario di bordo del sommergibile Cappellini.
Non era facile ricostruire una copia fedele dell’imbarcazione anche perché le fonti da cui attingere informazioni erano scarse o nulle.Alla fine però è venuta fuori una replica lunga oltre settanta metri davvero notevole, che è stata portata anche nel Mar Piccolo di Taranto.
Favino è la solita garanzia e interpreta qui un personaggio visionario nella sua capacità di guardare lontano, prevedere e fare le scelte più giuste in tal senso.Tanto che a fine visione ci piacerebbe sapere ancora di più sulla persona di Salvatore Todaro, su ciò che lo muoveva e sui suoi stati d’animo.
Una storia sconosciuta ai più, che valeva la pena raccontare, divisa tra la claustrofobia degli interni del sommergibile e il mare, immersa in un’atmosfera sinistra, rappresentata da immagini affascinanti.Di fondamentale importanza anche il gran lavoro sul sonoro, nell’ennesima buona prova di De Angelis che riesce a rifuggire quasi sempre la retorica e a percorrere senza problemi le sue ore di durata anche se lo script non appare sempre coeso.
“Comandante” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 31 ottobre 2023 e al momento occupa la terza posizione nella classifica degli incassi al botteghino, alle spalle di “C’è ancora domani” dell’esordiente regista Paola Cortellesi (che abbiamo recensito qui)