“Linee parallele”, trama e recensione


“Linee parallele” – Natalie (Lili Reinhart) sta per laurearsi e per partire per Los Angeles, città nella quale può concretizzare le sue ambizioni di carriera di animatrice. Assisteremo ben presto allo sdoppiarsi della sua esistenza in due linee parallele praticamente opposte tra di loro. Se nella prima, infatti, Natalie rinuncia al trasferimento e al suo lavoro per fare la mamma a tempo pieno, nella seconda continua a dedicarsi al suo lavoro in quel di Los Angeles.

“Linee parallele” , recensione

È una classica commedia romantico-drammatica quella che Netflix ci propone nel cuore di questa estate, diretta da Wanuri Kahiu e scritta da April Prosser. Una sorta di “Sliding doors” che disegna uno scenario di una madre che sceglie di dedicarsi pienamente alla famiglia e un altro opposto nel quale la protagonista si trasferisce a Los Angeles per realizzarsi professionalmente. Un titolo destinato ad un pubblico trasversale, senza fronzoli, che mira al puro intrattenimento o poco più.

Nella sua essenzialità “Linee parallele” ha comunque il merito di cercare sempre una certa freschezza, di tenersi quanto più a distanza dalla retorica, di ritagliarsi un suo spazio peculiare pur se l’espediente narrativo che percorre in diverse direzioni le svolte della vita è ormai stato ampiamente utilizzato. Il romanticismo non è mai stucchevole e si avverte la sincerità di un racconto lineare quanto sentito. Ecco perché la visione accompagna per mano lo spettatore con la giusta leggerezza, facendolo empatizzare agevolmente con il dilemma delle scelte complicate che instradano la vita su binari assai differenti.

Il cinema è l’arte perfetta per visualizzare tutti i sentieri possibili e questo film si preoccupa di realizzare prima di tutto questo più che emettere sentenze, di raccontare una condizione della donna che in qualche modo è costretta sempre a compiere una scelta ben precisa. La quale conduce a due esistenze nettamente diverse, proprio come i colori che veste Natalie nelle due realtà raffigurate.

La regia di Wanuri Kahiu resta quindi al servizio del racconto senza guizzi particolari e allo stesso modo rende quanto più immediata possibile la performance di Lili Reinhart. L’attrice nota per aver interpretato Betty Cooper nella serie Riverdale fa ruotare efficacemente tutta l’operazione attorno a sé, rendendo sempre con la giusta misura le diverse versioni di Natalie, con desideri e frustrazioni annesse e agli antipodi fra loro. Anche per questo il film resta sempre abbastanza credibile e gradevole, fino a ricongiungere le linee parallele del titolo in un tipico finale decisamente ottimistico.

“Linee parallele” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 17 agosto 2022.

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