“Mi chiamo Francesco Totti” – La bandiera della Roma Francesco Totti ripercorre la sua vita e la sua carriera con l’ausilio di tante immagini mai viste. Partiamo vendendolo in uno stadio Olimpico vuoto, dove risuonano ancora le sue gesta, le mille telecronache e il rumore dei tifosi acclamanti. Sta per dire addio in un giorno della primavera del 2017 in cui sembra che il tempo si sia fermato per rendergli il giusto omaggio. Proprio come canta Venditti in “Roma capoccia”.
“Mi chiamo Francesco Totti”, recensione
Alex Infascelli lascia spazio alla voce e alle immagini di uno dei numeri 10 più grandi, riuscendo però anche a generare immagini potenti e suggestive. Come quelle ricreate in fiction, con una classica grana anni ’80, di Totti che da piccolo nel cortile della scuola viene invitato per la prima volta a giocare a “paperelle”. E calciando un pallone riesce a colpire ognuno dei bambini che sfila sulle scale, vincendo un gelato.
Il documentario è costruito come se si guardassero vecchi filmati in compagnia di Totti. Che li commenta, scoppia a ridere, chiede di tornare un attimo indietro per rivedere alcuni frangenti, per fermarne altri come quello del giorno dello scudetto, sempre con la sua spontaneità veracemente romana.
Tante immagini, dicevamo. Immagini dal campo in una prospettiva inedita, così come di momenti privati come la festa dei trent’anni. L’essenza del protagonista si divide in due: Totti ha quello che serve in campo, Francesco è il ragazzo romantico, permaloso e riservato.
Le pagine di una storia gloriosa e indimenticabile
Il destino più volte invocato da Totti lo porta agli ultimi due anni di carriera, frettolosamente raccontati puntando il dito unicamente contro Luciano Spalletti. Il finale lo santifica retoricamente attraverso canti gregoriani, poi lui giustamente avverte: “’sto tempo è passato, pure per voi però”. E parte il grande addio allo stadio Olimpico sulle note di “Solo” del romanista Claudio Baglioni. L’emozione è inarrestabile per qualunque tifoso di qualunque squadra. Che non può non manifestare ammirazione per un fuoriclasse assoluto, un predestinato che ha commesso i suoi errori ma che è rimasto fedele ai suoi colori per tutta la carriera. Come sempre più raramente accade nel calcio moderno. In un incontro sul vecchio cortile della scuola Totti invita Francesco a guardare ad un futuro ancora più bello. Ma alla fine lui stesso non può smettere di tornare a sfogliare nuovamente le pagine di una storia gloriosa e indimenticabile.
Mi chiamo Francesco Totti è disponibile su Sky Primafila, Chili, Rakuten Tv e iTunes. Dal 16 novembre 2020 anche in streaming su Amazon Prime Video.