Presentazione di La consegna al Teatro Posillipo


Il cortometraggio ‘La Consegna’ del regista Vincenzo Peluso con la sceneggiatura di Annavera Viva e musiche di Sasà Mendoza è stato presentato al Teatro Posillipo.

Il 22 febbraio al Teatro Posillipo si è svolta la presentazione alla stampa del corto ‘La consegna’ con Patrizio Rispo, regia di Vincenzo Peluso, sceneggiatura di Annavera Viva, musiche di Sasà Mendoza.

Il cast artistico si compone di Patrizio Rispo (Vincenzo Ammaturo), Gabriella Cerino (Sisina la moglie), Giuseppe Cantore (Ciro il portiere), Gina Perna (salumiera), Maria Rosaria Virgili (portiera di Ponticelli), Vincenzo Peluso (uomo armato), Giuseppe Sepe (Diego), Domenico Ricciardi (primo postino), Roberto Sartoro (secondo postino), e Saverio Ragno (ragazzo minaccioso).

Prima della visione il regista Vincenzo Peluso ha ringraziato coloro che hanno reso possibile la realizzazione del corto cinematografico, chiamando sul palco del teatro la sceneggiatrice Annavera Viva, il protagonista Patrizio Rispo, gli attori che hanno partecipato alla pellicola, il musicista Sasà Mendoza.

Per le riprese Peluso ricorre all’utilizzo dei dispositivi tecnologici come il drone, per le riprese dall’alto e lo smartphone per quelle dal motoveicolo del protagonista-postino.

Per le inquadrature in campo lunghissimo, il regista si affida all’effetto di accelerazione temporale, mentre ampio è il campo medio per la narrazione delle azioni.

Un corto dai dialoghi essenziali, dove la narrazione avviene attraverso le ambientazioni in interno ed esterno, sottolineando la dualità della realtà del postino protagonista, con una vita familiare demotivante ed il ricorso al lavoro quale evasione e ragione della propria esistenza. Situazione che lo porterà in una trama noir con sorpresa finale.

Rispo si dimostra attore di temperamento e di sensibilità, nel ruolo del protagonista.

L’incontro con Annavera Viva è avvenuto attraverso un amico in comune. – ha risposta il regista Peluso alla nostra domanda – Io sono sempre in cerca di storie e di buona scrittura, perché mi ero affacciato alla regia già da dieci anni, così le ho proposto di scrivere una piccola storia per cominciare. In questo modo è nata ‘La consegna’ sulla quale è stato fatto un bel lavoro, in concomitanza con il raccoglimento dei fondi. Ciò ha influito sul post produzione che è stato lungo. Verrà presentato ai David di Donatello, partecipando nella sezione dei corti, nella speranza che riusciamo a raccogliere ulteriori fondi per la realizzazione degli altri quattro corti a completamento del quadro generale del film, fatto ad episodi

Annavera Viva, l’autrice salentina che di Napoli ed in particolare del quartiere Sanità ha fatto il suo set d’ispirazione, nei suoi gialli di successo :  ‘Questioni di sangue’ e ‘Chimere’, non ha smentito l’ambientazione per il cortometraggio ‘La consegna’ .

In questa sceneggiatura ho ampliato il raggio non è esclusivamente la Sanità, perché alla fine riflette la vita e le problematiche di uomini che potrebbero vivere ovunque. – ci ha raccontato la sceneggiatrice – Uomini che non hanno prospettive di successo, uomini la cui vita è tutta un fallimento, tranne un aspetto. Pertanto la cura di quell’aspetto diventa ossessione, perché fallire anche in quell’unica cosa che gli riesce significa distruggere quel poco di dignità, quell’idea di essere un uomo che riescono a conservare proprio perché hanno questo piccolo angolo, questo spiraglio di riuscita. Per gli altri corti-episodi mostreremo di volta in volta in maniera ironica o tragica tante sfaccettature dell’animo umano, ovviamente ambientato a Napoli, dove il filo conduttore è il contraddittorio. La città è già un grande contraddittorio e l’animo umano le assomiglia tanto’.

Patrizio Rispo si è dichiarato ‘ Sempre disponibile, sebbene in Italia il corto sia visto sempre con un po’ di snobberia, un po’ fine a sé stesso, non gli danno lo spazio che riceve in Spagna o in Francia, come laboratorio per far crescere delle nuove generazioni di registi –  ha commentato – Purtroppo qua è un’ isola fine a sé stessa, non ha grandi spunti, non si investe, è molto difficile  fare un cortometraggio. Cosa che è stata superata dalla facilità di acquisto di queste nuove macchine fotografiche dai grandi risultati. Questo mi fa molto piacere perché i giovani si stanno cimentando e si stanno facendo anche delle cose notevoli.  Io in verità quando mi chiamano, aderisco sempre in maniera gratuita, perché mi piace lavorare con i giovani, semino sperando che crescano, poi crescono e non ti chiamano…questa è un’altra cosa.

La colonna sonora è di Sasà Mendoza , il quale ha risposto con entusiasmo al coinvolgimento nel corto di Peluso, dovuto a ragioni paterne, per il lavoro di postino del padre che gli ha fatto sentire subito l’empatia con il progetto. Le musiche rispecchiano una dolce inquietudine, cullata dalle note gestite come una ballade che accompagnano lo spettatore per i vicoli della città, sottolineandone la loro struggente bellezza. La colonna sonora verrà proposta poi in un album da Medoza.

Fonte foto: Gianni Esposito

 

 

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