Sant’Arpino, 12 aprile – L ‘antidiva per eccellenza del panorama cinematografico italiano e internazionale approda a Sant’Arpino, inaugurando la ventesima edizione di PulciNellaMente in programma dal 18 al 30 aprile.
In scena all’Augusteo di Napoli fino al 15 aprile con la Strana Coppia, Claudia Cardinale è stata l’ospite d’onore dell’anteprima della rassegna atellana PulciNellaMente, dove gli è stato conferito il Premio alla Carriera rappresentato dal Maccus – attore della fabula atellana, riproduzione di quello esposto al Louvre di Parigi – realizzato da Roberto Di Carlo, e la targa annuale di PulciNellaMente realizzata per il ventennale dallo scultore napoletano Lello Esposito.
PulciNellaMente
Il premio giunto alla sua ventesima edizione festeggia una tappa importante, divenuto negli anni un importante evento tra i più prestigiosi del Teatro Scuola in Italia. Numerosi i nomi di spicco della cultura, dell’arte che in questi cinque lustri hanno lasciato il loro segno indelebile all’interno di questa rassegna. Impossibile dimenticare il Premio Nobel Dario Fo, Giorgio Albertazzi, Andrea Camilleri Giancarlo Giannini, Gigi Proietti e tantissimi altri; con Claudia Cardinale il progetto PulciNellaMente fissa un’altra stella di assoluto splendore.
La sala consiliare del comune atellano gremita dai discenti e insegnanti di diversi istituti dell’agro atellano, con la presenza del primo cittadino Giuseppe Dell’Aversana, del giornalista e docente universitario Lorenzo Fiorillo, di Giulio Baffi giornalista de La repubblica, presidente dell’Associazione Nazionale Critici Teatrali e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, e dai curatori del progetto quali Carmela Barbato e Elpidio Iorio; ha accolto l’arrivo di Claudia Cardinale, attrice che ha fatto sognare intere generazioni, icona di talento e bellezza, da sempre presente in tantissime battaglie civili, ambasciatrice Unesco contro la pena di morte, per i diritti dei bambini e delle donne, per i malati di Aids.
La sua carriera è stata costellata di incontri, film, e premi prestigiosi quali: l’Orso d’Oro al Festival di Berlino, il Leone d’Oro al Festival di Venezia, e dopo l’attuale impegno teatrale l’attendono altri tre film. Un vulcano di energia e determinazione.
Durante tutta l’evento è solare, sorridente sempre, quella sua voce unica e atipica, divenuta negli anni sensualissima, ad ogni probo e sacrosanto complimento del parterre lei risponde con un sorriso, quasi a dire: ma state parlando di me?
Questa la sua grande arma, il suo fascino, la sua assoluta normalità, la joie de vivre, oggi alla soglia dei suoi splendidi ottant’anni che per l’occasione festeggerà al massimo napoletano, domenica 15 aprile.
Mentre tutti erano lì e pendevano dalle sue labbra, il suo sguardo curioso, allegro e attento scrutava quella gioventù che gli si schiudeva innanzi.
“Ho cominciato a 16 anni con Omar Sherif, due registi cercarono di fermarmi fuori scuola a Tunisi dove vivevo, io scappai, loro parlarono con mio padre e lui disse: Attrice perché no! Ma io volevo fare l’esploratrice.”
“Quando iniziai a fare l’attrice non parlavo ancora italiano ma francese e al Centro di Sperimentazione tutti mi guardavano dicendo ma chi è quella lì, un’araba? Io arrabbiata andai via rompendo una porta. Mi diedero il diploma per il temperamento” e sorride.
“La polizia in America mi fermava sempre perché non avevo il bodyguard, io voglio essere libera e da sola”
Racconta un’infinità di aneddoti che attraversano una vita tratteggiata da una tempra verace, ardita, una mente razionale e un’indole “selvaggia” come lei ama definirsi, un pugno in un guanto di velluto. La sua carriera è costellata di successi, i grandi nomi del cinema italiano e mondiale hanno lavorato con lei, dal cinema passando per la televisione fino al teatro agli inizi del duemila. Tantissimi i corteggiatori, tra questi Marlon Brando, ma lei scelse uno, il grande amore, quello per il regista napoletano e fine intellettuale Pasquale Squitieri.
Durante l’evento non sono mancati omaggi musicali tra cui Nessun dorma eseguito dal violinista del San Carlo, Angelo Casoria, un’emozione continua nei suoi occhi mentre ascoltava pezzi immortali del grande panorama classico, fino a vederla canticchiare dietro i bambini che intonavano Napule è.