Hannah (Katia Winter) si occupa di editoria e spettacolo ricoprendo un ruolo prestigioso e di grande importanza.Arrivata a 39 anni vorrebbe avere un secondo figlio col marito Morten (Jesper Zuschlang) prima che sia troppo tardi.
Poco prima del cruciale traguardo dei 40 anni, però, cominciano i contrasti con Morten che la reputa poco presente in famiglia per via della sua carriera.Hannah accetta così di lasciare il lavoro ma viene lasciata, cacciata di casa e rimpiazzata a lavoro.
Come se non bastasse rompe anche con la sua migliore amica Carolin (Nour El-Refai), arrabbiata per la sua assenza al battesimo del figlio.Rimasta sola Hannah non si arrenderà ma dovrà lavorare in primis su sé stessa, focalizzando le sue energie su ciò che davvero conta per bastarsi.
Quando ho smesso di preoccuparmi e ho iniziato a masturbarmi, recensione
Uscita lo scorso autunno in Svezia, questa commedia drammatica è diventata un piccolo caso che ha spinto Netflix ad acquistarne i diritti.
Il titolo malizioso, tradotto perlopiù fedelmente a quello originale, non è certamente l’unica ragione del buon successo di pubblico al botteghino dell’esordio alla regia della produttrice Erika Wasserman.Finora il suo lavoro più noto era stato “Border – Creature di confine”, di genere fantastico e arrivato ad ottenere una nomination agli Oscar del 2019.
Qui mette mano alla sceneggiatura con Christin Magdu e Bahar Pars su un film completamente diverso, che pone in luce le sue potenzialità autoriali.Un punto di vista femminile originale e divertente, che vorrebbe rovesciare alcuni cliché di cui è tristemente ancora vittima la donna riguardo al sesso ma non solo.
La masturbazione è il punto di partenza di una protagonista che ha perso tutto e che deve per forza di cosa invertire autonomamente e bruscamente la rotta.E Katia Winter ci regala un’interpretazione notevole, capace di tirare i fili dell’intreccio per tutti i cento minuti di durata.
Hannah si masturba riscoprendosi e così facendo va oltre le pessime figure maschili che la circondano; nel film tra l’altro non compaiono uomini che si salvano e questo rende la loro rappresentazione troppo facilmente generalizzata.Un’opera semplice, divertente e lineare, dove la commedia stempera e tiene il tutto unito per divertire innanzitutto.
Per raggiungere questo obiettivo la Wasserman racconta una storia brillante, senza filtri, assai vaginocentrica pur se garbata, talvolta parecchio sopra le righe ma con alla base sempre tematiche di una certa importanza.
“Quando ho smesso di preoccuparmi e ho iniziato a masturbarmi” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 26 maggio 2023.