<strong>Ragnarok, la nuova serie di Netflix, è ambientata nella immaginaria Edda, una città norvegese che ricorda le tipiche insenature norrene che si affacciano sui fiordi. La città di Edda è una città apparentemente tranquilla; in realtà nasconde fitti misteri.
Edda è una città oltremodo inquinata alle prese con lo scioglimento dei ghiacci. La Jutul Industries, la principale fabbrica della città, inquina senza alcun ritegno l’ambiente. La fine del mondo sembra davvero vicina. In città, un bel giorno arriva Magne con la sua famiglia. Magne riceve una carezza da una donna; una carezza che sembra innocua, ma che per Magne determina un radicale cambio di vita. Magne, infatti, da quel momento, inizia ad avere delle visioni ed acquista piano piano consapevolezza della sua straordinaria forza. Magne, dopo quella carezza, non è più un comune mortale, ma ha acquistato i poteri di un dio, quelli di Thor. Col tempo capisce che di quei poteri dovrà farne uso per fronteggiare l’insidiosa minaccia della distruzione dell’ecosistema di Edda, il Ragnarok, la fine del mondo.
Ragnarok: una buona sceneggiatura e un’ottima scorrevolezza narrativa
Realizzato da Adam Price, Ragnarok trasmette agli spettatori, oltre al piacere di un’appassionante serie TV, anche un importante messaggio, quello del rispetto dell’ambiente. Il tema, grazie anche all’attività di Greta Thunberg, è diventato negli ultimi tempi di grande attualità (citata, la Thunberg, anche esplicitamente in un frangente).
Ragnarok, attraverso la mitologia e il mondo dei supereroi sottolinea l’importanza della cura ambientale, il pericolo dei cambiamenti climatici e la necessità di una presa di coscienza collettiva al fine di evitare la completa compromissione del futuro del nostro pianeta.
Buona la sceneggiatura e ottima la scorrevolezza narrativa. Consigliatissima agli amanti del genere. Sei episodi; attesissima già la seconda stagione.
(Fonte Foto: Pagina Facebook Netflix)