Attrice e modella, Sara Zanier è la bellissima protagonista femminile di ‘Alessandra Un grande amore e niente più’, il nuovo film scritto e diretto da Pasquale Falcone.
La formazione artistica della Zanier è costellata da molteplici esperienze. A 16 anni lavorava già come modella. Nel 2003 fa suo esordio in TV, prima nella trasmissione televisiva Il sogno dell’angelo, condotta da Catherine Spaak e successivamente nel programma Passaparola, condotto da Gerry Scotti. In seguito, la Zanier diventa il volto di molteplici produzioni televisive di grande successo (da Incantesimo a Cento Vetrine, da Un passo dal cielo alle Tre Rose di Eva, da Don Matteo a Non dirlo al mio capo, solo per citarne alcune).
Al grande schermo approda con i film Misstake e All’improvviso un uomo. Nella fiction Il mondo sulle spalle, la Zanier veste i panni di Carla, la moglie di Marco (Beppe Fiorello), il protagonista modellato su Enzo Muscia, l’operaio che, dopo la chiusura dell’azienda rilevò l’azienda e provò a ripartire, riassumento tutti gli operai e salvando 300 famiglie.
In occasione della presentazione del film ‘Alessandra Un grande amore e niente più’ alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia abbiamo avuto l’occasione di intervistare la bellissima protagonista dell’ultimo lavoro di Pasquale Falcone.
Sara Zanier in ‘Alessandra Un grande amore e niente più’
Buongiorno Sara e grazie per la tua disponibilità! Dunque, in ‘Alessandra Un grande amore e niente più’ interpreti Francesca, una giovane donna che si ritrova a fare un’importante scelta d’amore. Come è stato vestire i suoi panni?
Grazie a voi! Interpretare Francesca è stato sicuramente emozionante. Francesca è un personaggio particolare; è una donna che pur avendo solo 15 anni, dimostra carattere e fa una scelta coraggiosa, quella di affrontare una gravidanza. E’ un personaggio positivo perché, nonostante la gravidanza, la sua vita non ha un battuta d’arresto. Riesce ad emergere inventandosi un lavoro come cake designer e la sua vita continua, va avanti. Il suo grande amore è sicuramente sua figlia, ma nel suo cuore resta sempre e comunque Roberto, il personaggio che interpreta Sergio Muniz. La vita non è andata come lei sperava, ma al cuore non si comanda e nel suo cuore resta vivo il suo amore per Roberto.
In cosa ti senti più simile a Francesca e in cosa, invece, ti ritieni diversa?
Francesca, l’ho detto prima, è un personaggio molto positivo ed è una ragazza “alla mano”. In questo mi sento molto simile a lei. Viceversa, non posso dire, con certezza, se a 15 anni, trovandomi nella sua stessa situazione, avrei avuto il suo stesso coraggio. Sono madre di una bambina di 7 anni e i figli sono tutto; per loro si affronta ogni cosa, ma a 15 anni, immagino sia tutto più difficile. Francesca ha una gran forza; affronta la gravidanza e rielabora la sua vita, proseguendo con coraggio e dignità.
Com’è lavorare con Pasquale Falcone?
Pasquale è fantastico! Il suo entusiasmo è travolgente! E’ una bomba ad orologeria! Punta l’obiettivo e diretto come un treno non perde mai la rotta, così come non perde mai la pazienza. Durante le riprese possono capitare mille imprevisti, ma Pasquale resta serafico e ciò è ammirevole, oltre ad essere produttivo. Se il regista perde la calma, ne risente tutto il cast. Lui è calmo e pur sapendo cosa vuole, si siede a tavolino e ne discute con tutti noi. Non impone, dialoga. E’ un uomo generoso!
Le scene del film sono state girate in gran parte in Cilento. Cosa hai apprezzato maggiormente della costa cilentana?
Non ero mai stata in Cilento e quando ho saputo che le scene sarebbero state girate lì ne ho avuto molto piacere. Ovunque mi girassi c’era il mare. Alla fine di una giornata lavorativa era propria la vista del mare ad aiutare a svuotare la mente. Noi siamo stati ospiti in un residence di Ascea. Abbiamo ricevuto un’ospitalità straordinaria. Un luogo incantevole, una cucina strepitosa (abbiamo messo su un po’ di chili); siamo stati tutti molto coccolati dal personale.
“In questo lavoro occorre passione, pazienza e perseveranza, ma anche autocritica”
L’uscita del film è prevista per Febbraio 2020. Hai già altri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Ho diversi progetti. A Novembre, dovrei dar vita ad un’iniziativa interessante, quella di portare, con cadenza settimanale, il teatro nelle scuole. L’iniziativa parte da Sant’Arcangelo in Romagna, ma non è escluso che si possa estendere altrove. Lavorare con i bambini sarà entusiasmante ed interessante. Sarà un’occasione di confronto anche con me stessa. Mi aspetto di imparare tante cose nuove proprio da loro. Dai bambini, è notorio, non si smette mai di imparare. Inoltre, ho intenzione di portare in teatro un monologo sulle donne che hanno cambiato la storia. Si parla sempre degli uomini, dei grandi uomini, ma delle donne, di quelle che hanno fatto grandi cose se ne parla ancora poco. Non è un discorso femminista, ma oggettivamente è proprio così, delle donne si parla poco e a me piacerebbe farlo.Ho anche altri progetti, ma al momento non posso anticipare nulla.
In base alla tua esperienza cosa ti sentiresti di consigliare a chi sogna di fare l’attore nel nostro paese?
Nel nostro paese è davvero difficile fare questo mestiere. Non esiste uno statuto, siamo poco tutelati. Qualcosa sta cambiando, ma è ancora piccolo il cambiamento. Bisogna essere pronti a non abbattersi alle tante porte chiuse in faccia, ai tanti “no”, ai confronti. Occorre pazienza, passione e perseveranza. E’ un percorso costellato da tante difficoltà, ma è anche il mestiere più bello del mondo se pensi che ti permette di viaggiare, di vedere posti nuovi, di incontrare tanta gente, di essere ogni volta una persona diversa a seconda del ruolo in cui occorre calarsi. E oltre alla passione, alla pazienza e alla perseveranza, occorre autocritica. Dubitare di se stessi, del proprio lavoro per spingersi a migliorare, sempre!